Verso la digitalizzazione dei concorsi pubblici
Prova orale eliminata, tempi ridotti
I concorsi pubblici stanno vivendo una trasformazione digitale, con cambiamenti significativi nelle modalità di svolgimento. Secondo l’emendamento al Decreto Pubblica Amministrazione, recentemente approvato con voto di fiducia alla Camera dei Deputati, e il Dpr (Decreto del Presidente della Repubblica) che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri oggi, sono state introdotte nuove regole per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione (P.A.).
L’obiettivo principale di queste modifiche è garantire una maggiore efficienza nei processi di selezione, come sottolineato dal Ministro Paolo Zangrillo.
Tra le principali novità, vi è l’eliminazione della prova orale fino a dicembre 2026 e l’introduzione di un limite di tempo di sei mesi per la comunicazione dei risultati.
Verso l’equilibrio di genere
Un aspetto rilevante delle nuove norme è la digitalizzazione completa delle procedure concorsuali, che si applicherà anche agli enti locali.
L’intero iter, dalla pubblicazione del bando alla presentazione delle candidature fino alla comunicazione dei risultati, si svolgerà tramite il Portale InPa, al quale i candidati dovranno registrarsi. Inoltre, l’emendamento stabilisce che per le posizioni non apicali sarà possibile svolgere i concorsi utilizzando esclusivamente prove scritte, eliminando così l’esigenza della prova orale. Saranno introdotte anche disposizioni che limitano le candidature su più territori, al fine di prevenire rinunce, un fenomeno che si è verificato frequentemente nelle selezioni passate.
Inoltre, l’articolo 6 del Dpr prevede l’introduzione di una clausola per il raggiungimento dell’equilibrio di genere. Ogni bando di concorso dovrà indicare la percentuale di rappresentanza dei generi all’interno dell’amministrazione che lo emana. Nel caso in cui la differenza tra le quote maschili e femminili superi il 30%, l’appartenenza al sesso sottorappresentato costituirà un criterio preferenziale nella valutazione delle candidature.
Un’altra disposizione prevista dal regolamento riguarda l’introduzione di “prove asincrone” per le candidate in stato di gravidanza o in periodo di allattamento.
Requisiti di accesso
La riforma dei concorsi pubblici introduce modifiche significative anche ai requisiti di accesso alle selezioni. Secondo le nuove disposizioni, le persone titolari dello status di rifugiato che hanno diritto alla protezione sussidiaria, noto anche come “diritto di asilo”, potranno partecipare alle selezioni insieme ai cittadini italiani e dell’Unione Europea.
Inoltre, i cittadini dell’Unione Europea che possiedono il diritto di soggiorno o un permesso di soggiorno UE di lungo periodo avranno la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici.
Tra i requisiti rimasti invariati figurano la maggiore età, il godimento dei diritti civili e politici, la capacità fisica adeguata per lo specifico impiego e il possesso del titolo di studio richiesto dal bando.
Inoltre, la normativa recepisce la disposizione che elimina il limite di età per l’accesso all’impiego nelle Pubbliche Amministrazioni, salvo eventuali deroghe stabilite dai regolamenti delle singole Amministrazioni.
Se ti sei perso qualche news:
Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)