Auto elettrica e flotta aziendale: quando conviene davvero?

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Nel dibattito sempre più acceso sulla sostenibilità e sull’efficienza dei costi aziendali, l’auto elettrica sta assumendo un ruolo centrale anche per i liberi professionisti e i titolari di Partita IVA che gestiscono una micro-flotta di veicoli per sé e per eventuali collaboratori. Ma al di là degli slogan ecologici e degli incentivi a intermittenza, la vera domanda resta una sola: conviene davvero, oggi, passare all’elettrico per chi lavora su strada? La risposta, come spesso accade, non è univoca. Dipende da una serie di fattori concreti e numerabili: chilometraggio annuo, tipologia di tragitti, possibilità di ricarica, incentivi locali, regime fiscale adottato e strumenti di controllo della spesa. Ma se analizzati con metodo, questi elementi permettono di fare una valutazione molto più chiara rispetto alla semplice impressione iniziale di “costo troppo alto”.

Partiamo proprio dal costo: un’auto elettrica ha un prezzo d’acquisto ancora superiore rispetto a un veicolo termico equivalente, ma i costi operativi sono significativamente più bassi. In media, il pieno di energia elettrica costa circa il 50-70% in meno rispetto al pieno di carburante, senza contare che manutenzione e usura dei componenti meccanici sono ridotti. Inoltre, molte regioni italiane offrono contributi a fondo perduto o a rimborso fino al 40% sul prezzo d’acquisto, specialmente per professionisti e microimprese che operano in aree urbane soggette a limitazioni ambientali. Dal punto di vista fiscale, le auto elettriche godono di esenzioni dal bollo per i primi cinque anni e, in molti comuni, di accesso gratuito alle ZTL, parcheggi agevolati e franchigie nei piani mobilità urbana. Per chi lavora spesso nei centri cittadini, questo può significare un risparmio annuale significativo.

Tuttavia, ci sono criticità operative da considerare: la rete di ricarica pubblica è ancora incompleta, e non tutte le zone offrono punti di ricarica rapida. Se non si dispone di un punto privato o aziendale per ricaricare il veicolo di notte, i tempi si allungano e i costi aumentano. Inoltre, la gestione di una flotta di più veicoli elettrici richiede una pianificazione più precisa dei turni di utilizzo, per evitare sovrapposizioni e rallentamenti. È qui che diventano fondamentali gli strumenti digitali di monitoraggio, come la carta carburante elettronica e le dashboard di controllo dei costi. Auxilia, ad esempio, permette non solo di tracciare i rifornimenti tradizionali, ma anche di registrare spese elettriche associate ai veicoli professionali, offrendo un quadro completo del costo chilometrico reale per ogni mezzo. Questo consente di confrontare in modo diretto auto elettriche e termiche, e prendere decisioni basate sui numeri, non sulle mode.

In conclusione, l’auto elettrica può essere una scelta vantaggiosa e lungimirante, ma solo se integrata in un sistema di gestione consapevole della mobilità. Non basta acquistare un mezzo sostenibile: serve anche una visione sostenibile del lavoro, della gestione del tempo, e soprattutto del proprio rapporto con il cambiamento. Chi affronta questa transizione con metodo, dati e strumenti adeguati potrà non solo risparmiare, ma anche rafforzare il posizionamento professionale in un mercato sempre più attento alla coerenza tra valori e azioni.

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Scritto dal Gruppo OverForm Group s.a.s