E’ in corso la riforma dell’Irpef con il passaggio da 4 a 3 aliquote ed imposta sul valore aggiunto azzerata sui beni di prima necessità. La bozza della legge sul fisco è praticamente pronta: è composta da 21 articoli ed è divisa in quattro parti. Entro i prossimi giorni potrebbe ricevere il benestare del consiglio dei ministri.
Il progetto di massimo grado è la riforma dell’Irpef: al momento i contribuenti italiani sono raggruppati in quattro fasce. La prima è quella fino i 15 mila euro di reddito, sottoposta a un prelievo del 23%. Poi c’è quella da 15 a 28 mila euro, con un prelievo del 25%. Da 28 a 50 mila si arriva al 35%. Oltre i 50 mila l’aliquota è al 43%.
L’idea primaria è quella di un’unione tra i due scaglioni centrali. Questo produrrebbe un risparmio per chi guadagna tra i 28 e i 50 mila euro.
In pratica: chi ha un reddito di 20 mila euro avrebbe una diminuzione di 100 euro annui. Con un reddito di 35 mila lo sgravio ammonterebbe a 400 euro. Chi guadagna 50 mila euro invece risparmierebbe fino a 700 euro di tasse.
Dal 7 giugno 2022 è scattato il Tax Freedom Day, ovvero il primo giorno dell’anno in cui i lavoratori italiani, dopo aver “concluso” il versamento di tasse e contributi previdenziali allo stato il 6 giugno, metteranno nelle proprie tasche ogni successivo ricavo. La Cgia di Mestre ha elaborato un calcolo teorico, mirato a dimostrare l’eccessivo peso fiscale che grava sugli italiani, ed al fatto che, il mese di giugno si profili un vero e proprio ingorgo fiscale: infatti i contribuenti italiani dovranno assolvere ben 141 scadenze fiscali e di queste, ben 122 porteranno a metter mano al portafoglio.