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Il nuovo anno si presenta con prospettive di aumenti significativi in diverse spese quotidiane, dalla tavola alle bollette, dalle tariffe telefoniche all’Rc auto. Le previsioni indicano che, nel corso del 2024, molte famiglie potrebbero affrontare un incremento notevole nei costi, già messi alla prova da un anno caratterizzato da un’alta inflazione. Settori come l’energia, la telefonia e i trasporti sono tra i più colpiti, e l’addio al mercato tutelato dell’energia è solo uno degli elementi che contribuiranno a una potenziale stangata finanziaria.
L’autunno si prospetta “caldo” dal punto di vista dei costi. Infatti, il sito Easy.it e l’associazione Consumerismo No Profit hanno recentemente condotto un’analisi sulle principali spese familiari per comprendere quali di esse abbiano registrato un aumento significativo nell’ultimo anno e quali potrebbero continuare a salire nei prossimi mesi. Dall’ambito dei mutui e dei prestiti, alle spese per le bollette e il carburante, passando per l’assicurazione auto, la telefonia, il cibo, in particolare l’ortofrutta, i trasporti e il turismo, ecco quali sono le tendenze emerse.
I giorni 25 e 26 gennaio è iniziato lo sciopero dei benzinai, che sarebbe dovuto durare fino alle ore 19 del 26 gennaio, ma infine è stato revocato. L’incontro con il governo ha portato a decisioni diverse. Nel frattempo aumentano i prezzi di benzina e diesel. Faib Confesercenti ha deciso di ridurre la protesta ad un solo giorno, quindi i distributori aderenti hanno terminato la protesta, mentre quelli aderenti a Fegica Figisc e Anisa non hanno fatto marcia indietro e hanno portato lo stop fino al 26 gennaio, sempre entro le ore 19 sulle strade normali e fino alle ore 22 sulle autostrade. In sintesi alcuni distributori sono tornati operativi già il 25 dalle ore 19:00, mentre altri hanno continuato la protesta fino a giovedì 26 gennaio, come confermato all’inizio. Certo, non è stato facile capire quali pompe sarebbero state in funzione, soprattutto per chi usa fare carburante sempre al self service. L’elenco, però, è stato pubblicato alla pagina indicata delle Regioni. E mentre si è attesa la fine dell’incontro che ha decretato la riduzione o meno dello sciopero anche per le alte categorie, la presidenza nazionale Faib Confesercenti, in una nota, ha spiegato che: