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L’incorrere in una sanzione stradale rappresenta un evento che può coinvolgere chiunque. In alcuni casi, però, si verifica la tentazione di ignorare il pagamento, sperando che la questione possa risolversi da sola nel tempo. Tuttavia, è cruciale comprendere che tale scelta può comportare conseguenze gravi, le quali, nella maggior parte delle situazioni, si verificano effettivamente.
Il bollo auto rappresenta un tributo annuale che tutti i proprietari di veicoli registrati presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) devono pagare. La sua riscossione è gestita dalle Regioni, dalle province autonome di Trento e Bolzano, mentre in Friuli Venezia Giulia e Sardegna è curata dall’Agenzia delle Entrate. In base alla legislazione italiana, il bollo auto è soggetto a un termine di prescrizione di tre anni. Trascorso questo periodo, l’imposta non è più dovuta. Il calcolo di tale termine inizia il 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento era previsto e si conclude entro il 31 dicembre del terzo anno. Ad esempio, per il bollo auto relativo al 2020 non pagato, la prescrizione decorre dal 1° gennaio 2021 e si completa il 31 dicembre 2023. È importante notare che esistono atti che possono interrompere il conteggio dei tre anni, come l’avviso di accertamento inviato dalla Regione o dall’ente creditore. Queste comunicazioni hanno l’effetto di annullare il tempo trascorso, facendo ripartire il periodo di prescrizione.
L’incorrere in una sanzione stradale rappresenta un evento che può coinvolgere chiunque. In alcuni casi, però, si verifica la tentazione di ignorare il pagamento, sperando che la questione possa risolversi da sola nel tempo. Tuttavia, è cruciale comprendere che tale scelta può comportare conseguenze gravi, le quali, nella maggior parte delle situazioni, si verificano effettivamente.
Una multa stradale non rappresenta semplicemente una penalizzazione per un comportamento scorretto; piuttosto, è una sanzione imposta dalle autorità competenti per preservare la sicurezza e l’ordine sulle strade. Ignorare il pagamento di tale sanzione può innescare complicazioni legali e finanziarie di rilevante entità. La scelta di non saldare la multa avvia un percorso di problemi con conseguenze significative. Tra le principali azioni messe in atto si includono:
Operativo il nuovo bonus per i lavoratori con part time verticale. L’INPS fornisce le istruzioni e annuncia l’apertura delle domande da presentare entro il 30 novembre 2022.
Si tratta di una misura in favore di coloro che non possono lavorare a tempo pieno e che, quindi, hanno bisogno di un sostegno al reddito per i periodi di non lavoro previsti nel loro contratto. Il fondo istituito con la Legge di Bilancio 2022 conta 30 milioni di euro e l’indennità viene erogata fino a loro esaurimento non potendo, presumibilmente, coprire tutte le richieste.
L’Assegno unico di ottobre 2022 verrà erogato dall’Inps agli aventi diritto a partire dal 15 del mese. Coloro che invece ricevono la misura sotto forma di integrazione del Reddito di Cittadinanza sull’apposita carta di Poste Italiane, dovranno aspettare il 27 ottobre.
L’Auu arriva al cittadino in diversi modi: tramite accredito su conto corrente bancario, conto corrente postale, carta di credito o di debito e libretto di risparmi, consegna di contante presso uno sportello postale o accredito sulla carta rdc per i già beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Mentre per molti titolari dell’Rdc l’accredito dell’integrazione sulla carta di Poste Italiane è automatico, hanno bisogno di richiederlo coloro le cui informazioni sul nucleo familiare non sono presenti nella banca dati dell’Inps. A questo scopo, l’Istituto ha messo a disposizione sul suo portale il modello integrativo Rdc – Com/Au: lo dovranno compilare e inviare, ad esempio, i percettori che hanno in famiglia un figlio maggiorenne fino ai 21 anni a carico che frequenta un corso di laurea.
Il saldo IRPEF 2021 emerso dalla dichiarazione dei redditi 2022 e prima rata di acconto devono essere versati entro la scadenza del 30 giugno. Sono chiamati alla cassa sia i possessori di p.iva che i lavoratori dipendenti e pensionati per i quali, nella dichiarazione dei redditi 2022, è emerso un debito d’imposta. E’ bene comunque specificare che è tenuto al versamento chi, per l’anno in corso (in relazione all’anno precedente), dichiara un’imposta superiore un’imposta superiore a 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze.
L’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Propria, è la tassa da pagare per chi possiede un immobile. È importante sapere che, a non tutti i proprietari spetta il pagamento di questa imposta e ci sono importanti scadenze da rispettare. Vediamo tutti i dettagli.
Il 16 giugno 2022 è la data da segnarsi per il primo acconto annuale per il pagamento dell’IMU. Infatti, questa tassa va pagata in due rate: