Iscriviti al nostro canale News Auxilia su Whatsapp per rimanere aggiornato sulle ultime notizie dal mondo del carburante..e non solo!
Dopo un periodo di fluttuazioni, i costi del diesel e della benzina presso i distributori italiani sono finalmente diminuiti, raggiungendo i minimi registrati nell’intero anno 2023. Tuttavia, in modo paradossale, questa situazione potrebbe non essere accolta come una notizia positiva
Nel corso degli ultimi due mesi, il costo della benzina è precipitato di 19 centesimi, raggiungendo il livello più basso dell’anno, precedentemente registrato solo a metà maggio. Analogamente, il prezzo del gasolio è sceso di 15 centesimi, toccando anch’esso il minimo assoluto del 2023. Nonostante ciò, secondo quanto riportato dal Brent, l’indice di riferimento per il greggio nel mercato europeo, i prezzi internazionali del petrolio si attestano a circa 81 dollari, almeno 7 dollari al di sopra dei minimi del 2023 registrati a maggio e giugno scorsi. In una comunicazione ufficiale, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha chiarito che al calo dei prezzi dei carburanti ha contribuito “anche l’esposizione del prezzo medio, che ha portato a un contenimento del margine di distribuzione (un delta di circa 8-9 centesimi al litro se si confronta l’estate 2023 con quella precedente) e, di conseguenza, del prezzo industriale della benzina. Grazie ai contenuti margini di distribuzione, in Italia il prezzo industriale del carburante risulta oggi stabilmente più basso di Germania, Francia e Spagna”.
Il ministro del Mimit, Adolfo Urso, ha affermato che attraverso l’introduzione del tabellone sul prezzo medio alla pompa di benzina, si è consentito ai consumatori di fare scelte più consapevoli. Questa iniziativa ha portato a una riduzione del cosiddetto prezzo industriale, che è diminuito di un terzo, pari a 8-9 centesimi in meno rispetto all’anno precedente.
Il ministro ha sottolineato che il contributo fornito è stato quello di ridurre il margine di guadagno delle società petrolifere attraverso una maggiore trasparenza. Secondo quanto riportato da ‘Repubblica’, il calo della domanda complessiva di petrolio e prodotti raffinati a livello europeo è attribuibile a un rallentamento generale dell’economia, evidenziato dal declino del PIL in molti paesi europei. Pertanto, nonostante i vantaggi per gli automobilisti ai distributori di benzina, la situazione rimane complessa a causa del contesto economico difficile in cui si trova l’Italia.