Lavoro

Bonus ZES: Incentivo per l’Occupazione nel Mezzogiorno

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Parte il Bonus ZES, un’agevolazione destinata alle aziende del Mezzogiorno che assumono a tempo indeterminato lavoratori over 35 disoccupati di lungo periodo. Il decreto attuativo del 7 gennaio, firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e dal ministro dell’Economia, stabilisce l’esonero totale dei contributi previdenziali (esclusi i premi Inail) per due anni, con un tetto massimo di 650 euro mensili. La misura, prevista dal decreto Coesione, è finanziata con 591,4 milioni di euro nell’ambito del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 e sarà attiva fino al 2027.

Supporto Formazione e Lavoro: tutto quello che c’è da sapere

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L’INPS ha fornito un quadro completo delle istruzioni per richiedere il Supporto Formazione e Lavoro, un beneficio di 350 euro al mese per un periodo di dodici mesi. Inoltre, l’istituto ha annunciato i tempi previsti per i pagamenti destinati a coloro che soddisfano i requisiti e hanno diritto a questa assistenza. L’INPS ha recentemente inviato un messaggio SMS a circa 17.000 famiglie che hanno perso il Reddito di Cittadinanza al fine di chiarire il procedimento per ottenere il sussidio, che è rivolto agli “occupabili” (cioè persone tra i 18 e i 60 anni senza disabilità) con un ISEE familiare inferiore a 6.000 euro. Per richiedere il Supporto, è necessario accedere al sito web dell’INPS utilizzando le credenziali SPID o la Carta d’Identità Elettronica (CIE). Inoltre, è fondamentale iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL). Attraverso questa piattaforma, sarà possibile trovare opportunità di lavoro e corsi di formazione essenziali per ottenere il beneficio. È importante sottolineare che i 350 euro mensili saranno erogati soltanto a coloro che stanno partecipando a tali attività e solo per la durata in cui le stanno frequentando.

Gestire il Ritorno al Lavoro con Successo

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Le vacanze sono ormai un ricordo e ci si avvicina al momento del ritorno in ufficio?
È naturale sentirsi un po’ ansiosi o stressati all’idea di riprendere la routine lavorativa, ma con alcuni accorgimenti è possibile affrontare questo momento in modo più sereno.
In questo articolo, condivideremo alcuni utili consigli per evitare o gestire lo stress da rientro al lavoro.

Supporto per Formazione e Lavoro: dal 1°settembre le domande

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Avvio del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL)

Dall'1 settembre 2023, sarà possibile avviare il processo di richiesta per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Attualmente, in data 25 agosto, circa 33.000 nuclei familiari stanno ricevendo comunicazioni tramite SMS o e-mail, con l’avviso di aver usufruito della settima erogazione del Reddito di Cittadinanza nel corrente mese. Questi benefici sono destinati a famiglie prive di minori, disabili o individui di età superiore ai 60 anni.

Lavoro in ufficio e sostenibilità: come renderlo possibile

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Lavoro in ufficio e sostenibilità: come renderlo possibile

Sempre più spesso, si sta assistendo a un’armoniosa fusione tra l’ambiente lavorativo in ufficio e i principi della sostenibilità. La consapevolezza globale dell’urgente necessità di ridurre l’impatto ecologico è ormai radicata da diversi anni. In questa prospettiva, è essenziale adottare misure concrete per minimizzare gli sprechi, non solo nei contesti domestici e pubblici, ma anche all’interno dei luoghi privati, come gli ambienti dedicati alle attività lavorative quotidiane. È pertanto cruciale che ogni individuo si conformi a una serie di suggerimenti volti a promuovere l’unione tra l’ambiente lavorativo e i valori della sostenibilità. Questo sforzo è sostenuto anche da normative, presenti da almeno un anno, che stabiliscono limitazioni precise sull’utilizzo degli impianti di condizionamento e dell’illuminazione all’interno degli uffici appartenenti alla Pubblica Amministrazione. In definitiva, l’integrazione armoniosa tra lavoro in ufficio e pratiche sostenibili non solo contribuisce al risparmio, ma rappresenta anche un passo concreto verso la riduzione degli impatti negativi sull’ambiente. Dopo la crisi energetica del 2022, questa regolamentazione ha promosso l’armonia tra lavoro in ufficio e sostenibilità. Ottimizzando l’illuminazione e moderando il riscaldamento e il condizionamento, si è affrontato l’impatto ambientale. Nel solco di questo impegno, l’Unione Europea ha stabilito che entro il 2030 gli edifici dovranno integrare impianti fotovoltaici, consolidando così una transizione energetica più verde.

Caldo e lavoro

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Anche con le temperature torride causate dall’anticiclone africano, il lavoro è una necessità costante per vivere.
Tuttavia, è essenziale prendere precauzioni per affrontare le insidie del caldo.
A tale proposito, l’Inail ha elaborato un decalogo che fornisce linee guida per lavorare in condizioni di alte temperature.
Queste linee guida si allineano alle disposizioni già previste dall’Inps dal 2017. In particolare, se le temperature superano i 35 gradi e rendono impossibile lo svolgimento delle attività in luoghi non protetti dal sole, o se l’uso di materiali o determinate lavorazioni diventa insostenibile a causa del forte calore, è possibile richiedere la Cassa Integrazione ordinaria. È importante notare che questo vale anche se la temperatura reale è inferiore al valore citato.
Il parametro rilevante è infatti la temperatura percepita, la quale può essere ottenuta da bollettini meteo quando supera quella reale.
Proteggere i lavoratori durante le ondate di calore è fondamentale per garantire la loro sicurezza e benessere. Seguire le direttive fornite dall’Inps e dall’Inail può contribuire a ridurre il rischio di problemi legati al caldo sul posto di lavoro.

Approvato il nuovo decreto sul lavoro 2023

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Il governo ha recentemente approvato il decreto lavoro il primo maggio, e il Parlamento lo ha confermato definitivamente giovedì 29 giugno.
Questo decreto introduce una serie di nuove norme volte a sostenere il potere di acquisto e promuovere politiche più inclusive, come spiegato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone.
Ecco le principali novità contenute nel decreto.

Taglio del cuneo fiscale e smart working

Una delle novità più significative è un ulteriore taglio del cuneo fiscale. A partire dal 1 luglio e fino alla fine dell’anno, le buste paga dei lavoratori dipendenti pubblici e privati saranno più pesanti.
Il taglio fiscale aumenta dal 3% al 7% per i redditi annui fino a 25.000 euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35.000 euro.
Smart working: Durante i lavori parlamentari sul decreto lavoro è stata introdotta la proroga dello smart working fino al 30 settembre per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che privato, e fino al 31 dicembre per i genitori con figli sotto i 14 anni nel settore privato.

La Riforma del Lavoro Sportivo

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La riforma del lavoro sportivo, con entrata in vigore il 1° luglio 2023, e le prossime modifiche previste dal decreto correttivo della riforma dello sport del 31 maggio scorso, che sono in fase di pubblicazione.

La legge delega numero 86 del 2019 ha conferito al governo il compito di promuovere, sviluppare e razionalizzare il sistema dello sport mediante una serie di modifiche che avrebbero dovuto influire sull’ordinamento sportivo, sulle professioni sportive e sulla semplificazione delle disposizioni di settore, con particolare attenzione alla regolamentazione del rapporto di lavoro sportivo.
A partire dal 1° luglio 2023, in conformità all’articolo 25 del decreto menzionato, gli atleti, gli allenatori, gli istruttori, i direttori tecnici, i direttori sportivi, i preparatori atletici e i direttori di gara saranno definiti “lavoratori sportivi”.
Un lavoratore sportivo è una persona affiliata che svolge, a fronte di un compenso, le mansioni necessarie per l’esercizio dell’attività sportiva, ad eccezione di quelle di carattere amministrativo e gestionale.
Il lavoratore sportivo può esercitare l’attività sportiva senza distinzione di genere, sia nel settore professionistico che in quello dilettantistico.
Successivamente, verranno regolamentate le altre figure necessarie e strumentali allo svolgimento delle attività sportive, come custodi, receptionist, addetti alle pulizie, giardinieri, ecc.

Pensione lavori usuranti: domande entro il 1° maggio

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Domande entro il 1° Maggio 2023

L’INPS, con il messaggio 1100 del 21.3.2023, ha fornito le istruzioni per la presentazione, (entro il 1° maggio 2023) delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, con riferimento ai soggetti che perfezionano i requisiti nell’anno 2024, ai fini del pensionamento anticipato.
L’istituto sottolinea che la domanda può essere presentata anche dai lavoratori dipendenti del settore privato che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Vengono richiamate per maggiori dettagli le istruzioni fornite con la circolare n. 90 del 24 maggio 2017 e con la circolare n. 59 del 29 marzo 2018 e sono fornite le tabelle per le diverse categorie di lavoratori con la specifica dei requisiti contributivi e di anzianità richiesti.
In particolare, la citata circolare n. 90 del 2017 precisava che i requisiti pensionistici vigenti alla data del 31 dicembre 2016 non sono adeguati alla speranza di vita fino al 31 dicembre 2026.
La domanda di riconoscimento del beneficio deve essere presentata telematicamente, corredata dal modulo “AP45” e dalla documentazione minima richiesta.
Si sottolinea infine che la presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre il termine del 1° maggio 2023 comporta il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a: