Giugno

Tax Freedom Day 2022, dal 7 giugno l’Italia in liberazione fiscale.

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Tax Freedom Day: il giorno di liberazione dalle tasse è arrivato!

Dal 7 giugno 2022 è scattato il Tax Freedom Day, ovvero il primo giorno dell’anno in cui i lavoratori italiani, dopo aver “concluso” il versamento di tasse e contributi previdenziali allo stato il 6 giugno, metteranno nelle proprie tasche ogni successivo ricavo. La Cgia di Mestre ha elaborato un calcolo teorico, mirato a dimostrare l’eccessivo peso fiscale che grava sugli italiani, ed al fatto che, il mese di giugno si profili un vero e proprio ingorgo fiscale: infatti i contribuenti italiani dovranno assolvere ben 141 scadenze fiscali e di queste, ben 122 porteranno a metter mano al portafoglio.

IRPEF: In arrivo la scadenza al 30 giugno!

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Il saldo IRPEF 2021 emerso dalla dichiarazione dei redditi 2022 e prima rata di acconto devono essere versati entro la scadenza del 30 giugno. Sono chiamati alla cassa sia i possessori di p.iva che i lavoratori dipendenti e pensionati per i quali, nella dichiarazione dei redditi 2022, è emerso un debito d’imposta. E’ bene comunque specificare che è tenuto al versamento chi, per l’anno in corso (in relazione all’anno precedente), dichiara un’imposta superiore un’imposta superiore a 51,65 euro, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze.

Giugno mese di scadenze! Primo pagamento da segnarsi: IMU

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L’IMU, ovvero l’Imposta Municipale Propria, è la tassa da pagare per chi possiede un immobile. È importante sapere che, a non tutti i proprietari spetta il pagamento di questa imposta e ci sono importanti scadenze da rispettare. Vediamo tutti i dettagli.

Le date da segnarsi sul calendario per il pagamento dell’IMU: la tassa sulla casa

Il 16 giugno 2022 è la data da segnarsi per il primo acconto annuale per il pagamento dell’IMU. Infatti, questa tassa va pagata in due rate:

Caro benzina Giugno: di nuovo in aumento i prezzi del carburante

Stavi programmando delle ferie in auto? Dai prima un’occhiata all’aumento del prezzo del carburante!

I prezzi del carburante tornano a crescere nonostante le misure adottate dal governo per arginare l’impennata dei costi al distributore. Secondo i dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise, la media nazionale per la benzina in modalità self service è arrivata a quota 1,9 euro al litro, mentre al servito si superano i 2 euro.

Ma perchè la benzina continua ad aumentare?

A fine marzo è stato emanato un provvedimento relativo al contenimento dei costi del carburante con il congelamento delle accise, rinnovato poi di volta in volta sino all’ultima scadenza dell’8 luglio. Il provvedimento prevede uno sconto di 25 centesimi sulle imposte che gravano su benzina e gasolio, e di 8,5 centesimi sul GPL. Il motivo principale che causa l’aumento dei prezzi alle stazioni di servizio è la quotazione del greggio in continua salita: in questi giorni sul WTI sono arrivati a 116,1 dollari, mentre quelli sul Brent crescono a 120,48 dollari.