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Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, noto come SPID, costituisce un meccanismo che consente l’accesso ai servizi online offerti dalla pubblica amministrazione (come ad esempio l’INPS e l’INAIL) e da enti privati aderenti, mediante l’utilizzo di un’unica identità digitale. Questa identità digitale può essere impiegata su diversi dispositivi, tra cui smartphone, computer e tablet, semplificando notevolmente l’accesso a tali servizi. È possibile richiedere lo SPID da parte di tutti i cittadini italiani o di coloro che posseggono una carta d’identità e un codice fiscale italiani validi, a condizione che siano maggiorenni e risiedano sia in Italia che all’estero.
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La proposta iniziale di introdurre la patente digitale è stata avanzata nel 2022 dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Roberto Colao. Dopo circa due anni e un cambio di governo, sembra che i tempi siano ora propizi per procedere con la dematerializzazione del documento di guida. Questa transizione si allinea agli obiettivi della nuova direttiva dell’Unione Europea sulle patenti, attesa per un’imminente implementazione. Se non ci saranno ostacoli imprevisti, la patente digitale diventerà disponibile in Italia nel corso del 2024 e sarà integrata nel nuovo portafoglio elettronico denominato IT Wallet. Vediamo come funzionerà questo nuovo sistema.
Il tempo scorre inesorabilmente, e con l’arrivo di luglio si è attivato un conto alla rovescia che ci porta più vicini alla fine del 2023. Per molte aziende e professionisti, questo segna la conclusione di un periodo straordinario grazie al cosiddetto “voucher MISE” o “Voucher Connessione”.
Questa iniziativa, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è un’occasione imperdibile per investire nella connettività del futuro.
Ma attenzione, il tempo sta per scadere, e chiunque voglia cogliere questa opportunità deve agire rapidamente, poiché i finanziamenti a disposizione stanno per esaurirsi.
Inizialmente previsto per scadere nel 2022, il Bonus Internet 2023 è stato prorogato grazie all’intervento della Commissione Europea.
Questa proroga ha permesso di stanziare un bilancio di ben mezzo miliardo di euro, a disposizione di coloro che vogliono abbracciare le nuove tecnologie broadband entro il 31 dicembre di quest’anno (a meno che il budget non sia esaurito prima).
I finanziamenti sono stati suddivisi per regione, il che significa che alcune potrebbero esaurire le risorse più rapidamente di altre, come si può vedere dalla dashboard sul sito del Ministero.
Viviamo in un’era digitale che ha rivoluzionato la nostra comunicazione, e la Posta Elettronica Certificata (PEC) si è affermata come uno strumento essenziale per inviare documenti e file a enti pubblici e aziende. Sebbene sia diventata il pilastro delle comunicazioni ufficiali per il mondo degli affari, i vantaggi della PEC vanno ben oltre. In questo articolo, esploreremo come la PEC possa migliorare la vita quotidiana di tutti, offrendo sicurezza, efficienza e chiarezza nelle comunicazioni.
Un indirizzo di Posta Elettronica Certificata offre numerosi vantaggi anche ai cittadini comuni. Che si tratti di comunicare una disdetta contrattuale, presentare una richiesta di partecipazione a un concorso o semplicemente aggiornare il proprio indirizzo di residenza online, la PEC rappresenta un mezzo comodo ed efficiente.
In primo luogo, garantisce l’autenticità delle comunicazioni, fungendo da equivalente a una raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo è fondamentale quando si inviano documenti legali o dati sensibili.
La PEC offre anche una sicurezza extra grazie alla crittografia dei messaggi e alle ricevute di consegna, confermando l’invio e la ricezione dei documenti.
Inoltre, la PEC offre un sistema di tracciabilità tramite timestamp, che certificano la data e l’orario di invio. Questo è particolarmente utile per dimostrare la tempestività nell’invio di documenti o per stabilire una sequenza temporale degli eventi.
Oltre a ciò, la PEC diventa il canale ufficiale di comunicazione tra cittadini e enti pubblici, semplificando procedure burocratiche e accelerando il flusso di informazioni. Questa tecnologia contribuisce all’efficienza e alla trasparenza delle istituzioni pubbliche, riducendo il rischio di smarrimento o manomissione dei documenti e accelerando la comunicazione tra le parti.
I concorsi pubblici stanno vivendo una trasformazione digitale, con cambiamenti significativi nelle modalità di svolgimento. Secondo l’emendamento al Decreto Pubblica Amministrazione, recentemente approvato con voto di fiducia alla Camera dei Deputati, e il Dpr (Decreto del Presidente della Repubblica) che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri oggi, sono state introdotte nuove regole per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione (P.A.).
L’obiettivo principale di queste modifiche è garantire una maggiore efficienza nei processi di selezione, come sottolineato dal Ministro Paolo Zangrillo.
Tra le principali novità, vi è l’eliminazione della prova orale fino a dicembre 2026 e l’introduzione di un limite di tempo di sei mesi per la comunicazione dei risultati.
Futuro incerto, al momento, perché le società non ritengono più sufficiente il contributo dello Stato a coprire i costi, soprattutto in base all’esplosione delle attivazioni (nel 2022 le identità Spid sono cresciute di 6 milioni e gli accessi sono saliti ad oltre un miliardo).
Assocertificatori, che riunisce la maggior parte dei fornitori, ha chiesto lo stanziamento di 50 milioni di euro per continuare a rilasciare il servizio di identità digitale nel 2023, ma la proroga terminerà il 23 Aprile 2023. Con molta probabilità si procederà con un ulteriore slittamento dell’accordo tra governo ed i provider di servizi Spid in quanto, al momento, sembrerebbero non esserci altre alternative.