La transizione ecologica sta obbligando ogni settore dell’economia a modificare i propri piani di sviluppo tenendo in considerazione una nuova variabile: l’impatto sul clima e sull’ambiente.
Questa rivoluzione deve partire dalle materie prime, e la Commissione Europea ha delineato la propria strategia con il Critical Raw Materials Act.
L’obiettivo è quello di assicurare l’approvvigionamento dei materiali indispensabili per la transizione energetica, le cosiddette «materie prime critiche» come il litio (utilizzato nelle batterie e negli accumulatori) e le terre rare (un gruppo di elementi chimici con svariati usi).
Anche il governo italiano ha cominciato a muoversi di conseguenza e nei mesi scorsi ha avviato un tavolo di lavoro con gli esperti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Secondo il ministero delle Imprese, nel sottosuolo italiano sarebbero presenti almeno 15 delle 34 materie prime critiche.