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Oltre alle persone con reddito elevato, che di solito non beneficiano di agevolazioni, ci sono individui e servizi per i quali non è richiesta l’attestazione.
L’attestazione ISEE rilasciata dall’INPS è fondamentale per determinare l’ammissibilità alla maggior parte delle agevolazioni e delle prestazioni sociali. Copre una vasta gamma di benefici, tra cui il reddito di inclusione, il bonus bebé, le tariffe agevolate della mensa scolastica, le tasse universitarie agevolate, la dilazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali e le prestazioni sociosanitarie per i disabili. Per alcune di queste prestazioni, oltre all’ISEE, potrebbero essere richiesti ulteriori indicatori che emergono dalla dichiarazione, a seconda dei requisiti specifici del beneficio. Sebbene l’ISEE non sia obbligatorio in tutti i casi, è indispensabile per richiedere agevolazioni sociali presso varie istituzioni. È importante notare che, se un beneficio richiede l’attestazione ISEE e non viene fornita, potrebbe essere erogato solo il contributo minimo previsto, come nel caso dell’assegno unico universale per i figli. Per calcolare l’ISEE, è possibile utilizzare il servizio online fornito dall’INPS che consente l’accesso alla propria dichiarazione precompilata. Tuttavia, questa opzione potrebbe non essere sempre agevole poiché alcuni dati potrebbero non essere inseriti correttamente e la procedura di convalida potrebbe richiedere del tempo. Come alternativa, si può rivolgere a un Caf per compilare la DSU (Documento di Sintesi Unico) necessaria per ottenere l’ISEE e inviarla all’INPS. È importante notare che dallo scorso anno i Caf possono richiedere un contributo per l’elaborazione delle DSU successive alla prima. Un altro servizio utile è il simulatore ISEE messo a disposizione sempre dall’INPS, che fornisce un’idea dell’ISEE del nucleo familiare. Questo strumento è particolarmente utile per coloro che hanno redditi medio-alti e potrebbero risultare con un ISEE superiore al limite richiesto per ottenere una prestazione desiderata. Utilizzando il simulatore, è possibile evitare la compilazione della DSU o il dispendio di tempo necessario per recuperare la documentazione richiesta dal Caf.
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Il Decreto Salva spese, in fase finale di approvazione al Senato, ha introdotto restrizioni sull’accesso agli sconti fiscali per la sostituzione degli infissi e la rimozione delle barriere architettoniche. La detrazione Irpef è ora condizionata alla presentazione di un titolo abilitativo entro il 29 dicembre 2023 o al versamento di un acconto al fornitore. Inoltre, il bonus per le barriere architettoniche è stato limitato al 75% per chi desidera sostituire gli infissi.
Parlando delle detrazioni fiscali relative all’efficientamento energetico, alla ristrutturazione edilizia e a questioni simili, molti tecnici italiani e non solo spesso pensano immediatamente al Superbonus, un’agevolazione fiscale che purtroppo sta attraversando un periodo di incertezza.I decreti legge 11/2023, noto come “blocca cessioni,” e 104/2023, noto come “asset e investimenti,” non sembrano aver portato tranquillità al settore delle costruzioni, ma sembrano aver ulteriormente complicato la situazione delle detrazioni fiscali. Nonostante ciò, il Bonus Barriere Architettoniche 2023, grazie anche alla legge 38/2023, rimane l’unico incentivo nel settore edilizio che consente ai contribuenti di ottenere sconti diretti sul costo dei lavori e la possibilità di cedere il credito d’imposta. Questo bonus è destinato a interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti e comprende una vasta gamma di lavori, tra cui la sostituzione delle finiture, l’adeguamento degli impianti tecnologici, la ristrutturazione di scale e l’installazione di ascensori, oltre a molti altri interventi.