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L’introduzione della Tassa sugli Eccezionali Profitti Bancari ha generato un’ondata di turbolenze nei mercati finanziari italiani ed europei. Nonostante le precedenti ipotesi, l’annuncio ha colto di sorpresa gli investitori, facendo precipitare i valori delle azioni bancarie.
Si stima che circa 10 miliardi di euro siano stati cancellati dalla capitalizzazione di Borsa, mentre gli utili netti delle banche potrebbero subire una flessione del 10% nel corso del 2023.
Ma a chi sarà destinato il ricavato di questa imposta?
Il vicepremier Salvini ha dichiarato che i proventi dell’imposta saranno indirizzati a due cause principali: il sostegno ai mutui per l’acquisto della prima casa e la riduzione delle tasse.
I dettagli di questa destinazione non sono ancora definiti, sebbene si sia fatto riferimento a giovani di età inferiore ai 36 anni con un reddito ISEE al di sotto dei 40.000 euro. Sebbene le stime governative indicano oltre due miliardi di euro come entrata fiscale (per il 2022), proiezioni del Corriere della Sera pongono l’importo a 2,8 miliardi di euro per il 2022. L’obiettivo è chiaro: fornire un sollievo a coloro che affrontano i crescenti costi dei mutui in un contesto di aumento dei tassi d’interesse e difficoltà economiche.
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Secondo uno studio condotto dalla Uilca, nell’ambito della campagna “Preservare le Filiali Bancarie”, ben il 90% dei clienti si dichiara insoddisfatto riguardo alla chiusura delle filiali, basato su un campione di 1.400 persone provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Liguria, Marche, Abruzzo, Sicilia, Calabria, Sardegna e Molise.
L’adozione delle soluzioni digitali per la gestione del risparmio non è ancora generalizzata, soprattutto nei piccoli centri.
Molti preferiscono interagire serenamente con chatbot e smartphone, ma c’è ancora una parte significativa di clienti che desidera il contatto diretto con personale in filiale. Inoltre, si sottolineano gli imprevisti, come malfunzionamenti della rete o delle applicazioni, che spingono gli utenti a recarsi fisicamente in filiale, specialmente in situazioni di urgenza. Questa situazione ha portato alla delusione della maggioranza dei clienti, come rivela il sondaggio della Uilca sulla riduzione delle filiali bancarie, parte della campagna “Preservare le Filiali? Sicuramente!”.
Fulvio Furlan, segretario generale della Uilca, ha viaggiato per l’Italia per comprendere come la gente percepisca questo fenomeno e ha dichiarato che “la chiusura delle filiali bancarie nei piccoli centri causa molta insoddisfazione e viene percepita come un abbandono. Il messaggio è chiaro: non possiamo più ignorarlo, dato che ben nove clienti su dieci si dichiarano insoddisfatti riguardo alla chiusura delle filiali”.
I tassi di interesse sui mutui continuano a salire in risposta agli aumenti dei tassi decisi dalla Banca Centrale Europea, raggiungendo un livello superiore al 4,5%. Ciò rappresenta un aumento mensile di 173 euro nella rata del mutuo.
La tendenza al rialzo dei tassi di interesse sui mutui non mostra segni di rallentamento, superando il 4,5% a seguito degli aumenti dei tassi decisi dalla Banca Centrale Europea. Purtroppo, questa ascesa potrebbe proseguire, dato che si prevede un nuovo aumento durante la prossima riunione dell’Eurotower prevista nei prossimi giorni.