Trova il tuo ritmo. Non quello degli altri

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Viviamo in un’epoca in cui il successo sembra dipendere dalla velocità. Più fai, più vali. Più sei visibile, più sei rilevante. Ma questa logica spesso ci porta a inseguire ritmi che non ci appartengono, creando stress, frustrazione e un senso costante di inadeguatezza. Per chi lavora in proprio, la pressione è ancora maggiore: non ci sono orari fissi, né limiti esterni. Il tempo diventa una variabile da gestire con intelligenza. Il problema è che molti provano a incastrarsi nel ritmo degli altri. Seguono guru, podcast, agende online, copiano routine senza chiedersi: “Questo è il mio modo naturale di lavorare?”. E così si perde il contatto con il proprio tempo interiore.

1. Riconosci i tuoi picchi naturali di energia Ogni persona ha momenti della giornata in cui rende di più: alcuni sono mattinieri, altri più produttivi nel pomeriggio. Prendi nota, per una settimana, di quando ti senti più lucido, creativo, energico. E organizza i compiti più complessi in quegli orari.

2. Smetti di imitare chi ha una vita diversa dalla tua Un imprenditore con tre assistenti e zero figli non ha lo stesso ritmo di una madre freelance. Il confronto costante con chi vive altre condizioni è una trappola. Ispirati, sì. Ma adattando, non copiando.

3. Ascolta il tuo corpo: è il tuo miglior orologio Stanchezza cronica, tensione muscolare, sbalzi d’umore: sono indicatori che stai forzando. Il corpo non mente. E quando ignori i suoi segnali, prima o poi ti presenta il conto.

4. Ritmo non significa lentezza. Significa coerenza Molti temono che seguire il proprio ritmo significhi rallentare o perdere opportunità. In realtà, quando sei coerente con te stesso, sei più produttivo, più chiaro, più efficace. Il ritmo giusto è quello che puoi sostenere nel tempo.

5. Blocca le pause. Difendile come un meeting Una pausa non programmata è la prima a saltare. Inserisci nel calendario momenti di ricarica: anche solo 15 minuti. Sono la tua assicurazione contro il burnout.

6. Crea riti di inizio e fine giornata Un caffè in silenzio, 10 minuti di journaling, una camminata. I riti creano contenimento. Ti preparano a iniziare e ti aiutano a chiudere, evitando di portarti addosso il lavoro per tutta la sera.

7. Accetta che il tuo ritmo cambierà In certi periodi sarai più veloce, in altri più riflessivo. Segui la stagione della tua vita. Il ritmo è un’onda: resisti e ti travolge, assecondi e ti porta lontano.

8. Misura i risultati, non la frenesia Fare tanto non significa fare bene. Inizia a valutare il tuo lavoro in base all’impatto, non al numero di task completati. Ti aiuterà a scegliere con più consapevolezza.

9. Il ritmo giusto è quello che ti fa respirare Se sei sempre in apnea, se senti il fiato corto mentre leggi le email o pianifichi la settimana, c’è un problema. Un ritmo sano ti permette di respirare, di pensare, di vivere.

Conclusione: Trovare il tuo ritmo non è solo una questione di benessere. È una strategia di lungo termine. Chi si ascolta, si protegge. Chi si protegge, resiste. E chi resiste, costruisce. Abbandona l’idea che esista un ritmo giusto per tutti. Inizia a costruire il tuo. E vedrai che sarà la scelta più potente che puoi fare.

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Scritto dal Gruppo OverForm Group s.a.s