Auto aziendale e Partita IVA: cambiano le regole dal 2026?

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L’auto è uno degli strumenti fondamentali per migliaia di professionisti con Partita IVA, in particolare per chi si sposta frequentemente per lavoro. Ma nel 2025 la normativa fiscale che regola la deducibilità dell’auto aziendale è sotto osservazione, e si parla già di importanti aggiornamenti a partire dal 2026. Siamo quindi di fronte a un possibile cambiamento che potrebbe incidere sensibilmente sulla gestione economica di liberi professionisti, consulenti, agenti, artigiani e microimprenditori che utilizzano un veicolo in modo continuativo.

L’elemento centrale della discussione riguarda la deducibilità dei costi legati all’auto aziendale: carburante, manutenzione, leasing, bollo, assicurazione e ammortamento del mezzo. Attualmente, per i professionisti in regime ordinario, la normativa prevede la possibilità di dedurre fino al 20% dei costi complessivi dell’auto ad uso promiscuo, e al 100% se l’auto è strumentale all’attività (es. trasporto merci o servizio taxi). Tuttavia, la distinzione tra uso promiscuo e uso esclusivo è spesso fonte di dubbi, contenziosi e margini interpretativi, anche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Nel corso del 2025, sono state avanzate proposte parlamentari per semplificare il sistema di deduzione, con l’obiettivo di creare criteri più trasparenti e digitalmente tracciabili. Una delle ipotesi più concrete riguarda l’introduzione di una deducibilità variabile basata sui chilometri percorsi effettivamente per lavoro, certificati tramite strumenti come la carta carburante elettronica o le app di localizzazione aziendale. Questo sistema permetterebbe di superare le soglie fisse e offrirebbe maggiore equità, premiando chi effettivamente utilizza il veicolo per l’attività.

Altra novità in discussione riguarda il trattamento fiscale delle auto ibride ed elettriche. Con l’accelerazione della transizione ecologica, potrebbe essere incentivata una maggiore deducibilità per chi utilizza veicoli a basse emissioni, con tetti più alti e ammortamenti più favorevoli. Si parla anche di fringe benefit aziendali rivisitati per chi concede l’uso dell’auto ai dipendenti, e di un possibile ricalcolo del valore imponibile per finalità previdenziali e iscali. Per i professionisti che operano in regime forfettario, invece, non sono previste detrazioni specifiche legate all’auto, ma una revisione generale del regime è revista nel DEF 2025, e potrebbe includere una forfettizzazione più realistica delle spese di mobilità, soprattutto per chi lavora in trasferta.

In un panorama così dinamico, la raccomandazione per ogni titolare di Partita IVA è duplice: da un lato, mantenere una tracciabilità impeccabile di ogni spesa legata al mezzo, usando strumenti digitali e registrazioni puntuali; dall’altro, seguire con attenzione l’evoluzione normativa, perché le scelte del 2026 potrebbero portare nuove opportunità ma anche vincoli più rigidi per chi non sarà pronto. Essere aggiornati e digitalmente organizzati non è più solo una buona pratica: è una vera forma di vantaggio competitivo. Chi governa i numeri della propria mobilità saprà affrontare il cambiamento con lucidità, evitando sanzioni e sfruttando ogni possibilità di risparmio e ottimizzazione fiscale

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Scritto dal Gruppo OverForm Group s.a.s