Distanza di sicurezza in caso di pioggia: quanto dev’essere?

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Secondo l’articolo 149 del Codice della Strada, durante la marcia i veicoli devono mantenere una distanza di sicurezza tale da permettere l’arresto tempestivo ed evitare collisioni. Tuttavia, il Codice non specifica indicazioni particolari per situazioni di maltempo, lasciando ai conducenti la responsabilità di aumentare la distanza in caso di condizioni meteorologiche avverse. È risaputo che su strade bagnate è necessario ampliare questa distanza per garantire la sicurezza stradale, poiché l’aderenza degli pneumatici sull’asfalto è compromessa.

Il rischio dell’aquaplaning

Il pericolo maggiore durante la guida sotto la pioggia è l’aquaplaning, che si verifica quando le ruote perdono aderenza a causa di un eccesso di acqua sull’asfalto. Gli pneumatici non riescono a “pompare” via l’acqua e il veicolo può letteralmente “galleggiare”. Il rischio aumenta in funzione dello spessore d’acqua, dell’usura degli pneumatici, della velocità, della pressione degli pneumatici e del carico del veicolo. Per prevenire questo fenomeno, è importante mantenere una velocità moderata, evitare manovre brusche e aumentare la distanza di sicurezza.

Quanto aumentare la distanza in caso di pioggia

In condizioni normali, la distanza di sicurezza dovrebbe essere di almeno 25 metri a 50 km/h, 60 metri a 90 km/h e 108 metri a 130 km/h. In caso di pioggia, queste distanze devono aumentare dal 20% all'80%, a seconda dell’intensità del maltempo. Ad esempio, se a 50 km/h normalmente bisogna mantenere 25 metri di distanza, con la pioggia la distanza consigliata va da 30 a 45 metri. In condizioni meteorologiche estreme, come neve, nebbia o grandine, la distanza deve essere ulteriormente aumentata per evitare rischi.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)