Bonus Tari 2024: quali sono i requisiti ISEE per potervi accedere?
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Il bonus TARI è una misura agevolativa che potrebbe essere confermata anche per il 2024, offrendo una riduzione del pagamento della tassa sui rifiuti per coloro che soddisfano specifici requisiti di reddito. Questa iniziativa è stata introdotta nel 2020, ma il decreto attuativo contenente le linee guida per l’accesso non è ancora stato emesso. Si ricorda che, in alternativa al bonus TARI 2024, è possibile richiedere la rateizzazione del pagamento della tassa. In alcuni casi, è anche possibile ottenere l’esenzione totale da questa imposta, senza la necessità di presentare domande online. Tale esenzione viene concessa automaticamente ai cittadini che hanno un ISEE inferiore a 9.530 euro o inferiore a 20.000 euro con almeno 4 figli a carico.
Come funziona Bonus Tari
Nel 2020 è stata introdotta a livello nazionale una normativa che istituisce specifici bonus per le tariffe della TARI, rivolti ai nuclei familiari in situazioni di difficoltà economica. Il decreto legge n. 124/2019, tramite il comma 2 dell’articolo 57-bis, ha conferito all’ARERA il compito di assicurare l’accesso a tariffe agevolate per il servizio di raccolta rifiuti. Questo bonus è simile a quanto già previsto per le bollette di luce, gas e acqua. L’obiettivo di questa agevolazione è quello di proteggere e sostenere le famiglie che affrontano difficoltà economiche dovute agli incrementi costanti delle tariffe TARI, che negli ultimi 5 anni hanno registrato un aumento medio del +7,7%. Si sottolinea che la TARI deve essere pagata da tutti i contribuenti che sono proprietari, a qualsiasi titolo, di locali o spazi aperti che possono generare rifiuti urbani.
Quanto deve essere l’isee e come si ottiene il bonus Tari
I criteri per accedere al bonus TARI 2024 prevedono che i nuclei familiari possano usufruirne se il loro ISEE è:
- Inferiore a 9.530 euro
- Inferiore a 20.000 euro nel caso abbiano almeno quattro figli a carico.
Nonostante la chiarezza dei requisiti, l’attuazione pratica del bonus TARI rimane incerta. La normativa richiede l’emanazione di un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), proposto dai Ministeri del Lavoro, dell’Ambiente e dell’Economia, per definire i principi e i criteri guida per l’ARERA. Tuttavia, tale decreto non è ancora stato pubblicato, nonostante la scadenza originariamente prevista per il 23 aprile 2020.
Questo ritardo non solo rappresenta una mancata attuazione di una misura legislativa, ma lascia ai singoli Comuni il compito di stabilire autonomamente eventuali agevolazioni tariffarie per i cittadini economicamente vulnerabili. Il risultato è una frammentazione delle politiche di supporto, con una variabilità significativa nell’accesso ai benefici da parte dei cittadini che ne avrebbero più bisogno. A differenza di altre agevolazioni che richiedono l’invio o il caricamento di documenti, lo sconto sulla TARI viene concesso automaticamente alle famiglie che soddisfano determinati requisiti basati sul reddito, come previsto dal Decreto Fiscale del 2021 che ha introdotto il Bonus Sociale automatico. Per ottenere il Bonus TARI, è necessario solo assicurarsi di avere un ISEE aggiornato, poiché questo parametro è utilizzato per valutare l’ammissibilità. È consigliabile recarsi al CAF per verificare lo stato del proprio ISEE e comprendere se si può beneficiare del bonus TARI 2024. Va tenuto presente che l’entità del bonus TARI può variare a seconda del Comune di residenza, in quanto si tratta di un tributo locale. Alcuni Comuni offrono sconti significativi o addirittura l’esenzione completa dal pagamento, mentre altri applicano sconti più modesti. Per ottenere tutte le informazioni necessarie, è consigliabile consultare il sito web ufficiale del comune di residenza. È inoltre importante considerare la possibilità di richiedere uno sconto sulla TARI nel caso in cui si possa dimostrare con prove fotografiche e documentali che il servizio di raccolta rifiuti è carente, discontinuo o inesistente.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)