NOTA CREDITO: Che cos’è e quando si emette

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Nel processo di fatturazione elettronica, è possibile che si verifichino errori o circostanze impreviste anche dopo l’invio della fattura. Affrontare tali situazioni richiede una procedura correttiva adeguata e, se del caso, il recupero dell’IVA associata a una riduzione dell’importo imponibile. Per gestire efficacemente questi scenari, vengono utilizzate le cosiddette “note di variazione”, che possono essere classificate come note di credito o di debito a seconda della natura della modifica da apportare alla fattura originariamente emessa.

Cos’è la nota di credito

La nota di credito, conosciuta anche come nota di accredito, è un documento emesso per correggere o annullare una fattura errata. Al contrario, la nota di debito, simile a una fattura, viene utilizzata per integrare valori di imponibile e/o IVA. L’emissione della nota di credito consente lo storno parziale o totale della fattura errata e, se necessario, la creazione di una nuova fattura al fine di evitare errori nella liquidazione dell’IVA.

Differenza tra nota di credito e nota di debito

Entrambe la nota di credito e la nota di debito rientrano nella categoria delle note di variazione, differenziandosi per il tipo di variazione che causano.La nota di credito agisce correggendo importi precedenti (imponibile e/o IVA). In pratica, quando si rileva un errore che comporta un importo errato o eccessivo nella fattura originale, si emette una nota di credito per correggere tale importo. D’altra parte, la nota di debito attesta un aumento dell’importo precedentemente addebitato in una fattura. Ad esempio, se si rende necessario addebitare ulteriori oneri accessori per gli importi precedentemente fatturati, si emette una nota di debito per riflettere questa correzione. Quindi, a differenza della nota di credito, la nota di debito comporta un aumento dell’importo.

Quando si emette una nota di credito

Le situazioni più comuni che richiedono l’emissione di una nota di credito sono:

  1. Errata fatturazione: quando si verificano errori nella fatturazione, come ad esempio un calcolo errato dell’imponibile o dell’IVA, o l’inclusione di dati errati nella fattura.

  2. Accordo tra le parti: quando le parti coinvolte concordano su modifiche nell’accordo iniziale, come l’applicazione di sconti o abbuoni successivi all’emissione della fattura.

  3. Risoluzione o rescissione del contratto: nel caso di annullamento o risoluzione di un contratto, o se viene dichiarata la nullità del contratto, la nota di credito viene emessa per regolare i conti tra le parti.

  4. Mancato pagamento totale o parziale: se il cliente non paga integralmente la fattura o effettua solo un pagamento parziale a causa di procedure concorsuali o esecutive. In questi casi, si emette una nota di credito per regolare l’importo effettivo da riscuotere.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)