Bonus Mamme Lavoratrici: le principali indicazioni
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Il Bonus Mamme Lavoratrici rappresenta un’iniziativa volta a fornire uno sgravio fiscale fino a 3.000 euro lordi all’anno per le lavoratrici madri, applicabile sia nel settore pubblico che in quello privato, compreso l’agricolo e gli apprendistati. Questa misura è progettata per supportare le madri che lavorano a tempo indeterminato, inclusi quelli che lavorano a tempo parziale, con l’obiettivo di alleviare il peso finanziario associato alla maternità.
Funzionamento del Bonus e durata
Il Bonus Mamme Lavoratrici ha una durata variabile a seconda del numero di figli. Le madri con tre o più figli possono beneficiare di un’esenzione del 100% dai contributi previdenziali fino al raggiungimento della maggiore età del figlio più giovane, nel periodo dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. Per le madri con due figli, è prevista un’esenzione sperimentale solo per quest’anno, anch’essa fino alla maggiore età del figlio più giovane. Il massimo sgravio è di 3.000 euro all’anno, distribuiti mensilmente.
Modalità di adesione e esclusioni
Le lavoratrici interessate al Bonus Mamme Lavoratrici possono richiederlo al datore di lavoro, indicando il numero di figli e il proprio codice fiscale, anche attraverso autocertificazione. Tuttavia, alcune categorie sono escluse, come le lavoratrici autonome e le precarie, mentre i rapporti di lavoro domestico non sono inclusi nel beneficio. È importante comprendere i requisiti e i termini per accedere al bonus e usufruire degli sgravi previsti, contribuendo così a sostenere le madri lavoratrici nel loro percorso professionale e familiare.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)