Codice della Strada: a che punto siamo con le nuove regole
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Il processo di approvazione del nuovo Codice della Strada procede senza sosta e attualmente si trova negli ultimi passaggi alla Camera, dove verrà esaminato in dettaglio durante la fase finale in Aula. Secondo l’opposizione, la riforma proposta dalla maggioranza presenta significative lacune, tanto che sono stati presentati quasi 200 emendamenti per modificarla. Tuttavia, non è solo l’opposizione a sollevare critiche nei confronti del nuovo regolamento: associazioni, sindaci e comitati si schierano tutti contro il nuovo CdS.
Cosa non convince
Come riportato da Repubblica, una delle principali critiche riguarda le nuove limitazioni imposte ai neopatentati, che estendono il periodo di restrizione da uno a tre anni. Durante questo periodo, i neopatentati saranno autorizzati a guidare veicoli più potenti, come autoveicoli fino a 75 kW/t e auto fino a 105 kW/t. Un altro punto controverso riguarda l’utilizzo degli autovelox: oltre all’annunciato stop alle sanzioni multiple per gli eccessi di velocità rilevati da dispositivi elettronici sullo stesso tratto di strada e entro la stessa ora, si aggiunge la maggiore complessità nell’installazione, con l’obbligo di verifiche periodiche di funzionalità e taratura.
Pedoni e ciclisti
Un’altra parte della riforma suscita contestazioni riguardo ai pedoni e ai ciclisti, i quali non avranno più automaticamente la precedenza nelle zone pedonali. Secondo quanto spiegato dal quotidiano, per chi guida un veicolo a motore autorizzato alla circolazione, rimane solo l’obbligo di prestare particolare attenzione. Inoltre, per quanto riguarda la costruzione di nuove piste ciclabili, i poteri dei sindaci e degli amministratori locali saranno notevolmente ridotti, poiché sarà un decreto del ministero delle Infrastrutture a stabilire le condizioni per la realizzazione di tali corsie. In merito al sorpasso delle biciclette da parte delle auto, si richiederà di mantenere almeno un metro e mezzo di distanza, ma solo se le condizioni della strada lo permettono, come specificato nella riforma. Sanzioni più severe È previsto un aumento delle sanzioni per alcune violazioni. Ad esempio, chi viene sorpreso ad utilizzare lo smartphone mentre guida rischia la sospensione della patente per un massimo di due settimane. Inoltre, sono confermate le sanzioni pecuniarie, anche se in Commissione è stata ridotta la fascia di importo: da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 euro. Nel caso di mancato pagamento, esteso a tutte le infrazioni, è previsto un tetto massimo alle maggiorazioni fino al trenta percento.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)