Bonus anziani: ecco chi ha diritto a percepire l’assegno da 850 euro

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A partire dal 2025, migliaia di ultraottantenni non autosufficienti, caratterizzati da un elevato livello di bisogno assistenziale e un Isee inferiore a 6 mila euro, saranno beneficiari della “Prestazione Universale”. Questo provvedimento prevede un bonus mensile di 850 euro, integrando l’attuale assegno di accompagnamento di 530 euro. Ciò porta la somma complessiva destinata a badanti, assistenti familiari e servizi a 1.380 euro al mese. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al primo decreto attuativo della legge 33/2023, che riguarda la riforma dell’assistenza agli anziani, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Chi ne ha diritto

La “Prestazione Universale” è destinata agli anziani di oltre 80 anni non autosufficienti, con gravi disabilità certificate dall’INPS, già beneficiari dell’assegno di accompagnamento e con un ISEE non superiore a 6 mila euro. Questa misura coinvolgerà circa 25 mila persone che richiedono cure continue e costanti, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Il governo ha stanziato un finanziamento complessivo di 500 milioni per i prossimi due anni. Tuttavia, in caso di superamento del budget previsto, verranno rivisti i criteri di accesso per limitare ulteriormente il numero di beneficiari. Va sottolineato che i 850 euro mensili devono essere obbligatoriamente destinati alla retribuzione dei badanti o al pagamento dei servizi di assistenza, altrimenti la prestazione potrebbe essere revocata. Per finanziare questa iniziativa, il governo ha previsto un prelievo da fondi e programmi già in corso, tra cui 150 milioni dal Fondo per le non autosufficienze, 250 milioni dal Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027” e 100 milioni dalla “Missione 5” del PNRR.

Gli obiettivi

La “Prestazione Universale”, introdotta tramite il decreto legislativo sulle politiche per gli anziani, non si limita a fornire un supporto economico agli over 80, ma mira principalmente a contrastare il loro isolamento sociale. Questa riforma valorizza la casa come principale luogo di cura e assistenza, promuovendo l’invecchiamento attivo e l’autonomia degli ultraottantenni. A tale scopo, l’assistenza sociale e sanitaria saranno integrate per offrire una presa in carico completa e personalizzata degli anziani, con un’attenzione particolare alla telemedicina, teleassistenza e assistenza domiciliare. L’approccio preventivo è fondamentale in questa prospettiva e mira a promuovere uno stile di vita attivo, incentrato sull’esercizio fisico e la riduzione dello stress. Inoltre, si cercherà di favorire un maggiore coinvolgimento intergenerazionale, con agevolazioni specifiche estese anche al settore dei trasporti. Per facilitare lo scambio tra le generazioni, verranno promosse nuove forme di convivenza solidale, come il senior cohousing e il cohousing intergenerazionale che coinvolge giovani in situazioni svantaggiate. Fonti governative sottolineano che si tratta di una riforma attesa da vent’anni, determinata dal fatto che l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di anziani e il secondo al mondo dopo il Giappone. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha commentato che “la legge sugli anziani sta finalmente arrivando in porto”. Ha inoltre riconosciuto che è stata finanziata in modo sperimentale, data la limitatezza delle risorse disponibili, ma ha evidenziato l’importanza di questa proposta che offre un supporto personalizzato agli anziani, con la possibilità di scelta. La ministra ha concluso affermando che sebbene la riforma necessiti di ulteriori implementazioni, è già un passo significativo verso una maggiore efficacia nell’assistenza agli anziani.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)