Black Box per assicurazione auto: attenzione ai costi nascosti

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Risparmiare sull’assicurazione auto è una pratica legittima, soprattutto in periodi di aumento dei prezzi delle polizze e di difficoltà economiche. Tra le opzioni proposte dalle compagnie assicurative per ridurre i premi c’è l’installazione di una “black box”, un dispositivo che utilizza il GPS per monitorare il comportamento di guida e calcolare un profilo di rischio personalizzato. Tuttavia, mentre questa soluzione può portare a risparmi significativi, è importante considerare anche i potenziali costi nascosti. Attualmente manca una regolamentazione specifica per le black box auto, quindi ogni compagnia ha la propria politica. Per ottenere informazioni dettagliate sui costi, inclusi quelli eventualmente nascosti, è fondamentale leggere attentamente le clausole contrattuali prima di accettare l’installazione del dispositivo e firmare il contratto. In caso di dubbi, è consigliabile consultare direttamente l’assicuratore o il personale della compagnia. Ecco perché le seguenti indicazioni sono di natura generale e possono variare da un’assicurazione all’altra.

Periodo minimo

Di solito, i contratti assicurativi non stabiliscono un periodo minimo obbligatorio per mantenere installata la black box in auto. Tuttavia, è consigliabile tenerla almeno per un anno. Anche se non c’è una normativa specifica a riguardo, è una scelta sensata per due motivi principali. Innanzitutto, la black box necessita di un certo periodo di tempo per raccogliere dati sufficienti sulla condotta dell’assicurato. Questo permette alla compagnia assicurativa di ottenere un profilo di rischio accurato e di calcolare uno sconto adeguato sulla polizza al momento del rinnovo successivo all’attivazione del dispositivo. In secondo luogo, mantenere la black box per almeno un anno permette all’assicurato di massimizzare i benefici dello sconto sulla polizza, ottenendo quindi un risparmio maggiore nel lungo termine. Pertanto, anche se non c’è un obbligo normativo, è una pratica consigliabile per massimizzare i vantaggi dell’utilizzo della black box.

Cambio compagnia

Arriverà il momento in cui sarà necessario rimuovere la black box dall’auto, spesso per sostituirla con un’altra. Di solito, al cambio di compagnia assicurativa è prevista la sostituzione della black box, purché il nuovo contratto lo preveda. Spesso, il dispositivo viene concesso in comodato d’uso gratuito dall’assicurazione, il che implica la sua restituzione al termine del rapporto contrattuale. Normalmente, i costi di rimozione della black box sono coperti dalla compagnia assicurativa e l’operazione viene eseguita presso l’officina che ha installato il dispositivo o presso un’officina indicata dalla compagnia stessa. Nel caso in cui i costi siano a carico del cliente, è possibile optare per il fai da te, purché si abbia la manualità necessaria e la black box sia accessibile. Altrimenti, delegare l’operazione a un’officina ha un costo medio di circa 100 euro. È importante prestare attenzione ai tempi previsti per la restituzione della black box per evitare di incorrere in eventuali penali contrattuali.

Fedeltà nelle compagnie

Le compagnie assicurative spesso promuovono l’installazione della black box come vantaggiosa a lungo termine. Tuttavia, recentemente l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, l’Ivass, ha evidenziato come l’incapacità dell’assicurato di trasferire le informazioni accumulate sul proprio profilo di rischio da una compagnia all’altra possa disincentivare i cambi. In diverse occasioni, l’Ivass ha constatato che il premio delle polizze con black box tende ad aumentare nel tempo, mentre cambiare compagnia può portare a risparmi fino al 20% pur mantenendo gli stessi livelli di rischio e copertura. È importante considerare anche il costo implicito del mancato risparmio nel valutare l’effettiva convenienza della black box e delle polizze a essa associate.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)