BONUS CASA 2024: a chi spettano le detrazioni per la ristrutturazione e mobili dopo la vendita
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L’Agenzia delle Entrate ha recentemente emesso chiarimenti riguardo al Bonus Casa 2024, focalizzandosi su una domanda comune: a chi spettano le quote residue delle detrazioni nel caso in cui l’immobile venga venduto? In risposta, l’Agenzia ha identificato due procedure distinte, a seconda che le detrazioni siano relative alla ristrutturazione dell’immobile o al bonus mobili.
A chi spettano le detrazioni dopo la vendita
Le detrazioni non utilizzate relative agli interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio vengono trasferite all’acquirente al momento della vendita dell’immobile, a meno che nel contratto di vendita non sia diversamente stabilito. Secondo l’articolo 16-bis, comma 8 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), “In caso di vendita dell’unità immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi di cui al comma 1 la detrazione non utilizzata in tutto o in parte è trasferita per i rimanenti periodi di imposta, salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente persona fisica dell’unità immobiliare. In caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene.”
Vendita immobile ristrutturato con Superbonus
Nel caso di ristrutturazioni effettuate con i benefici fiscali del Superbonus, le regole sono differenti. È importante sottolineare che non ci sono restrizioni o impedimenti alla vendita dell’immobile ristrutturato con i vantaggi del Superbonus, inclusa la possibilità di vendita con cessione del credito o sconto in fattura. Con le disposizioni della nuova legge di Bilancio, a partire dal 2024, chi vende l’immobile ristrutturato entro un periodo di cinque anni dalla fine dei lavori con il Superbonus sarà tenuto a pagare le tasse sul guadagno realizzato, se ha optato per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Questi cinque anni sono calcolati dal termine dei lavori con il Superbonus fino alla data del rogito per la vendita dell’immobile.
Detrazioni per bonus mobili: a chi spettano dopo la vendita
Nel caso in cui le agevolazioni fiscali riguardino il bonus mobili, si applicano regole diverse. Nonostante il bonus mobili sia legato a interventi di ristrutturazione, si osserva un trattamento fiscale differente rispetto alle detrazioni per le opere edilizie. Secondo quanto specificato dall’Agenzia delle Entrate in una risposta pubblicata sulla sua rivista telematica FiscoOggi, le quote residue del bonus mobili ed elettrodomestici rimangono a carico di chi ha effettuato le spese e non possono essere trasferite all’acquirente. Questo significa che, a differenza delle detrazioni per la ristrutturazione, il bonus mobili non può essere ceduto all’acquirente in caso di vendita dell’immobile. È importante notare che tale distinzione si applica indipendentemente dal fatto che il bonus mobili sia stato concesso all’interno di un intervento di ristrutturazione edilizia con detrazioni al 50% o in misura maggiore. Il bonus mobili ed elettrodomestici ricevono quindi un trattamento fiscale diverso. Per quanto riguarda le specifiche dell’agevolazione, il bonus mobili consiste in una detrazione IRPEF che copre la metà della spesa sostenuta, fino a un limite di 10.000 euro entro il 31 dicembre 2022. Nel 2023, la detrazione rimane al 50%, ma è applicabile su una spesa massima di 8.000 euro. Infine, per il 2024, l’ammontare massimo di spesa per cui si può usufruire del bonus mobili è ridotto a 5.000 euro.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)