Bonus bollette dipendenti 2024, come funziona lo sconto in busta paga fino a 2.000 euro

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Nel 2024, i lavoratori dipendenti potranno ancora beneficiare di un bonus sulle bollette fino a 2.000 euro, come confermato dalla Legge di Bilancio di quest’anno. Le regole per l’erogazione dei fringe benefit sono state confermate, con alcuni aggiustamenti sugli importi e sull’elenco dei beni e servizi agevolabili. Tra i fringe benefit confermati c’è il rimborso delle bollette di luce, gas e acqua. Tuttavia, i limiti massimi per i lavoratori dipendenti sono stati modificati: il tetto per coloro con figli a carico è stato ridotto da 3.000 a 2.000 euro, mentre per la maggior parte dei lavoratori è stato aumentato da 258,23 euro a 1.000 euro.

Come funziona

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato la struttura dei fringe benefit introdotta l’anno precedente, includendo nel paniere degli importi esclusi dal calcolo del reddito imponibile dei dipendenti anche i rimborsi per le bollette di luce, gas e acqua erogati dai datori di lavoro. Questo bonus bollette rientra nell’ambito delle regole generali previste dall’articolo 51, comma 3 del TUIR, come modificato dall’articolo 1, commi 16 e 17 della Legge di Bilancio 2024. L’importo massimo che i datori di lavoro possono erogare, considerando tutti i beni e servizi forniti al dipendente, è di 1.000 euro per la maggioranza dei lavoratori dipendenti, ma sale a 2.000 euro per quelli con figli a carico (rispetto ai 3.000 euro del 2023). Le aziende possono scegliere di includere specifiche somme per coprire i costi delle bollette direttamente nella busta paga insieme ad altri benefit, entro i limiti complessivi sopra indicati. Tuttavia, il limite massimo per godere dell’esenzione fiscale deve essere considerato cumulativamente per tutti i fringe benefit riconosciuti durante l’anno. Una volta superata la soglia di 1.000 euro o 2.000 euro, a seconda dei requisiti del dipendente, l’intero importo sarà soggetto alle normali regole fiscali e sarà completamente imponibile ai fini delle imposte sui redditi.

Istruzioni operative per aziende e lavoratori

In attesa della consueta circolare di commento alle novità della Legge di Bilancio, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul bonus bollette per i dipendenti sono stati forniti attraverso documenti di prassi precedentemente emessi in relazione agli interventi in materia di fringe benefit. La circolare n. 35/E/2022 ha precisato che l’esclusione dalla base imponibile IRPEF riguarda le somme erogate dai lavoratori dipendenti per il pagamento delle bollette relative alle utenze domestiche di immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a condizione che ne sostengano effettivamente le spese. Questo principio è stato confermato anche nella circolare n. 23/2023 relativa ai fringe benefit riconosciuti l’anno precedente. Sono inclusi nel perimetro della norma anche le utenze domestiche intestate al condominio, comprese quelle idriche o di riscaldamento, ripartite fra i condomini e relative alla quota rimasta a carico del lavoratore, o quelle addebitate al lavoratore (o al coniuge e ai familiari) in caso di affitto, secondo quanto previsto dal contratto di locazione. Per quanto riguarda gli adempimenti a carico del datore di lavoro, sarà necessario acquisire e conservare la documentazione giustificativa della spesa (fatture) relative alle bollette dell’anno in corso, oppure ottenere una dichiarazione sostitutiva del lavoratore che attesti il possesso dei documenti comprovanti il pagamento delle utenze.

Nei benefit 2024 entrano anche affitto e mutuo

Oltre ai chiarimenti già consolidati degli anni precedenti riguardanti le bollette, sarà importante attendere le nuove indicazioni per l’anno in corso, in quanto vi sono novità significative nei fringe benefit del 2024. Non solo gli importi massimi erogabili ai dipendenti sono cambiati, ma sono state introdotte anche nuove voci nel paniere del welfare aziendale, come le spese per l’affitto della prima casa e gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale. Affitto e mutuo sono quindi le due nuove voci incluse nell’elenco dei fringe benefit che il datore di lavoro potrà offrire ai propri dipendenti, entro il limite di 1.000 euro che si raddoppia a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. È importante sottolineare che il riconoscimento del bonus in busta paga non è obbligatorio, ma è a discrezione del datore di lavoro. Quest’ultimo può decidere se, in che misura e per quali dipendenti concedere i fringe benefit secondo i nuovi limiti stabiliti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)