Guidare con la patente scaduta: quali sono i rischi?

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Guidare con la patente scaduta comporta l’assunzione di tutti i rischi connessi, poiché la legge non consente proroghe e prevede sanzioni a partire dal giorno successivo alla scadenza indicata sul documento.

Le scadenze delle patenti

La validità delle patenti di guida è soggetta a diverse scadenze in base alla categoria della patente e all’età del conducente. Per le patenti AM, A1, A2, A, B1, B e BE, è necessario rinnovarle:

  • ogni 10 anni fino al compimento dei 50 anni,
  • ogni 5 anni fino al compimento dei 70 anni,
  • ogni 3 anni fino al compimento degli 80 anni,
  • ogni 2 anni dopo il compimento degli 80 anni.

Le corrispondenti patenti speciali AMS, A1S, A2S, AS, B1S, BS devono essere rinnovate ogni 5 anni fino a 70 anni di età, seguite poi dalle scadenze regolari. Per le patenti C1, C1E, C, CE, è necessario rinnovarle:

  • ogni 5 anni fino al compimento dei 65 anni,
  • ogni 2 anni dopo il compimento dei 65 anni, previa visita di conferma di validità in una Commissione medica locale.

Inoltre, per condurre autotreni e autoarticolati con massa complessiva a pieno carico maggiore di 20 t dopo i 65 anni e fino ai 68 anni, è richiesto uno specifico attestato ottenuto annualmente tramite una visita specialistica in CML. Dopo i 68 anni, non è più consentito guidare tali veicoli. Le corrispondenti patenti speciali C1S, CS seguono le scadenze regolari. Per le patenti D1, D1E, D, DE, è necessario rinnovarle:

  • ogni 5 anni fino al compimento dei 70 anni,
  • ogni 3 anni fino al compimento degli 80 anni,
  • ogni 2 anni dopo il compimento degli 80 anni.

Le corrispondenti patenti speciali D1S, DS seguono le scadenze regolari. Dopo i 60 anni, le patenti D1 o D consentono di guidare solo veicoli previsti dalla patente B, mentre le patenti D1E e DE abilitano alla guida solo dei veicoli per i quali è richiesta la patente BE. Dopo i 60 anni e fino ai 68 anni, per guidare autobus, autocarri, autotreni, autosnodati e autoarticolati adibiti al trasporto di persone con patente D1, D1E, D e DE, è richiesto uno specifico attestato annuale tramite una visita specialistica in CML. Dopo i 68 anni, non è più consentito guidare tali veicoli. Infine, dopo i 65 anni, chi possiede patente D o DE conseguita entro il 30 settembre 2004, deve rispettare le regole di rinnovo previste per le patenti C e CE per continuare a guidare i veicoli abilitati rispettivamente dalla patente C e CE. Le patenti AM, A1, A2, A, B1, B e BE rilasciate o rinnovate dopo il 17 settembre 2012 scadono nel giorno e mese del compleanno del conducente, fatta eccezione per le patenti C e D, CQC, A e B rinnovate con visita effettuata da una CML o da medici Asl specialisti in diabetologia e malattie del ricambio.

Come controllare la scadenza della patente

Esistono tre principali modalità per verificare la validità della patente di guida. La prima, la più diretta, consiste nel controllare la data di scadenza indicata nella sezione 4b del documento o sul retro, dove sono elencate le categorie di ogni patente ottenuta, inclusa quella professionale. Il Portale dell’Automobilista rappresenta un altro metodo semplice per conoscere la scadenza della patente e verificare il saldo punti. È necessario registrarsi sul portale per accedere alle informazioni. In alternativa, è possibile ottenere la data di scadenza chiamando il servizio automatico al numero 06.45775962 da un telefono fisso, attivo 24 ore al giorno al costo di una telefonata urbana. Inoltre, l’applicazione ufficiale del Dipartimento dei Trasporti, chiamata iPatente, è disponibile per dispositivi Android e iOS. Questa app consente di verificare direttamente tramite lo smartphone la validità della patente, il saldo dei punti, monitorare lo stato delle pratiche e consultare lo storico delle attività svolte nel corso degli anni.

Rischi e conseguenze

Abbiamo esaminato in precedenza i termini per il rinnovo della patente al fine di rimanere in regola. Ora esploriamo i rischi e le conseguenze per chi guida con la patente scaduta. Secondo l’articolo 126, comma 11, del Codice della Strada, chiunque guidi con una patente o altra abilitazione professionale scaduta è passibile di una multa da 158 a 638 euro, oltre alla sanzione amministrativa accessoria del ritiro dei documenti scaduti. Nel caso di conducenti titolari di patente italiana che, nell’esercizio dell’attività professionale di autotrasporto per la quale è richiesta l’abilitazione CQC, guidano con tale abilitazione scaduta, la sanzione ammonta da 2.046 a 8.186 euro, con fermo amministrativo del veicolo per tre mesi. In caso di recidiva, si applica la confisca amministrativa del veicolo. La patente ritirata per scadenza di validità viene inviata al Prefetto competente, in riferimento al luogo della violazione. Il titolare può richiedere la restituzione del documento solo dopo aver proceduto al rinnovo. Chiunque guidi un veicolo con la patente ritirata per scadenza è soggetto a una multa da 2.046 a 8.186 euro, con fermo amministrativo del veicolo per tre mesi e, in caso di recidiva, confisca. Va precisato che, se è vietato guidare un veicolo con la patente scaduta anche di un solo giorno, è possibile rinnovare il documento dopo la data di scadenza, con accorgimenti specifici nel caso in cui la patente sia scaduta da più di 5 anni. Tuttavia, è assolutamente vietato mettersi alla guida nel periodo che intercorre tra la scadenza e l’effettuazione del rinnovo.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)