Congedo parentale, cosa cambia con la Manovra 2024?
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La bozza della legge di Bilancio include diverse misure volte a sostenere le famiglie con l’obiettivo di incentivare la natalità. Tra queste, una delle novità più significative riguarda il possibile cambiamento della formula del congedo parentale con l’implementazione della Manovra 2024.
Cos’è il Congedo Parentale
Il congedo parentale rappresenta un periodo di astensione facoltativo dal lavoro, concesso ai lavoratori e alle lavoratrici per prendersi cura dei propri figli nei loro primi anni di vita, al fine di soddisfare i bisogni affettivi e relazionali dei bambini, come indicato sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia. Durante tale periodo, i dipendenti ricevono un’indennità economica sostitutiva del reddito da lavoro.
Come funziona il Congedo Parentale
Come spiegato anche sull’Inps, il congedo parentale è un beneficio concesso ai genitori con un contratto di lavoro, utilizzabile entro i primi 12 anni di vita del bambino, con un periodo massimo complessivo tra i due genitori di 10 mesi, estendibile a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per almeno 3 mesi in modo continuativo o frazionato. È possibile usufruire dei periodi di congedo contemporaneamente. Per dettagli più specifici:
- La madre lavoratrice dipendente ha diritto a un periodo massimo di 6 mesi di congedo, continuativo o frazionato.
- Il padre lavoratore dipendente ha diritto a un periodo massimo di 6 mesi di congedo, che può diventare 7 se si astiene dal lavoro per almeno 3 mesi in modo continuativo o frazionato. Questo periodo può essere fruito anche durante l’astensione obbligatoria della madre o se la madre non lavora.
- Al genitore solo (padre o madre) spetta un periodo continuativo o frazionato di massimo 11 mesi. Se il rapporto di lavoro termina durante il periodo di congedo, il diritto al congedo parentale si interrompe dalla data di cessazione del lavoro. Il congedo parentale è esteso anche ai lavoratori dipendenti genitori adottivi o affidatari, entro i primi 12 anni dall’ingresso del minore nella famiglia, indipendentemente dalla sua età all’atto dell’adozione o affidamento, e non oltre il raggiungimento della maggiore età del minore. In caso di parto, adozione o affidamento plurimi, il diritto al congedo parentale si applica per ogni bambino nelle stesse condizioni. Attualmente, la formula del congedo parentale prevede
- 9 mesi retribuiti al 30%, da utilizzare entro i primi 12 anni del figlio.
- 1 mese retribuito all'80%, da utilizzare entro i primi 6 anni del figlio.
Le novità della Manovra 2024
Secondo la bozza della Manovra 2024, è previsto un cambiamento nella struttura del congedo parentale. Nello specifico, la proposta contempla la modifica dei livelli di retribuzione, prevedendo:
- 8 mesi retribuiti al 30%, utilizzabili fino ai primi 12 anni del figlio;
- 1 mese retribuito all'80%, da poter utilizzare fino ai primi 12 anni del figlio;
- 1 mese retribuito all'80%, da poter utilizzare fino ai primi 6 anni del figlio. Questa revisione rappresenterebbe un aumento significativo nella percentuale di retribuzione durante il congedo parentale, passando dall’attuale 30% a un più sostanziale 80% per un mese, con l’obiettivo di fornire un maggiore sostegno economico ai genitori durante questo periodo.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)