Partite IVA forfettarie: quali saranno le novità dal 1° gennaio 2024
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I titolari di partita IVA che hanno scelto il regime forfettario dovranno affrontare cambiamenti significativi, in particolare se decidono di aderire al concordato preventivo. In tal caso, saranno tenuti a gestire la contabilità per registrare i costi sostenuti durante il periodo d’imposta. Indipendentemente dalla scelta del concordato, saranno soggetti agli obblighi informativi del Quadro RS del modello redditi PF. Dal 1° gennaio 2024, dovranno anche adottare la fatturazione elettronica. Le recenti modifiche normative hanno generato incertezza tra i forfettari, poiché alcune semplificazioni fiscali tradizionali sono scomparse. In particolare, per coloro che optano per il concordato preventivo biennale, si prospettano cambiamenti significativi, con l’obbligo di adottare una contabilità più dettagliata per registrare accuratamente i costi di esercizio, anche se non vi è un obbligo di legge specifico in tal senso.
Concordato Preventivo
La riforma fiscale ha introdotto una delle novità più significative: il concordato preventivo biennale. Questa misura consente ai contribuenti di concordare con l’Agenzia delle Entrate la base imponibile per i successivi due anni. Tuttavia, l’adesione a questo accordo comporta la perdita delle semplificazioni attualmente in vigore per coloro che hanno scelto il regime forfettario. Il concordato prevede che entro il 15 marzo di ogni anno (con una proroga al 30 aprile solo per il 2024), l’Agenzia delle Entrate metta a disposizione programmi informativi che consentano ai contribuenti di elaborare la proposta. Questo pacchetto, simile a quello utilizzato per calcolare gli indici sintetici di affidabilità fiscale, richiede ai forfettari di calcolare i costi di esercizio per fornire i dati necessari all’adesione al concordato. È importante sottolineare che coloro che hanno scelto il regime forfettario non sono legalmente obbligati a mantenere una contabilità dettagliata per registrare i costi. Tuttavia, l’adesione al concordato preventivo richiede tale adempimento. L’omissione di questa pratica può comportare due rischi significativi per i contribuenti:
Ricevere una proposta di reddito eccessivamente alta, poiché non tiene conto degli oneri e dei costi sostenuti per l’esercizio dell’attività. Ciò potrebbe portare a una tassazione eccessiva.
Essere esclusi dall’utilizzo del concordato preventivo biennale nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate riscontri incongruenze tra i dati dichiarati e quelli in suo possesso. La mancata registrazione delle spese sostenute durante il periodo di adesione al concordato preventivo potrebbe causare tale disparità.
Obblighi informativi del quadro RS
I titolari di partita IVA nel regime forfettario devono compilare il Quadro RS del Modello Redditi per monitorare e trasmettere le spese sostenute nel periodo d’imposta. L’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento n. 325550/2023, ha stabilito le norme per la compilazione del Quadro RS del Modello Redditi 2022, relativo al periodo d’imposta 2021. Dopo le proteste dei commercialisti, che hanno sottolineato la mancanza di un’immediata incidenza sull’imponibile, il governo ha posticipato l’obbligo al 2024, introducendo una proroga fino al 30 novembre 2024. Il MEF ha poi spiegato che le informazioni non possono essere estratte automaticamente dalla fatturazione elettronica, considerando che nel 2021 i forfettari non erano obbligati all’uso della fattura elettronica e continuavano a emettere fatture cartacee.
Fatturazione elettronica
Dal 1° gennaio 2024, l’obbligo della fatturazione elettronica è esteso a tutti i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario, indipendentemente dal loro fatturato. Coloro che erano precedentemente esclusi da questa pratica sono ora tenuti ad utilizzarla.L’adozione della fatturazione elettronica comporterà inevitabilmente un aumento della complessità nelle operazioni di emissione e conservazione delle fatture digitali. Per gestire questa transizione, i contribuenti forfettari avranno fondamentalmente due opzioni principali:
Utilizzare il servizio online dell’Agenzia delle Entrate: Fatture e Corrispettivi.
Dotarsi di un software a pagamento dedicato alla fatturazione elettronica, che consenta loro di gestire in modo efficiente il processo di emissione e conservazione delle fatture digitali.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)