BONUS TARI 2023: a chi spetta e come ottenerlo

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Il Bonus Tari 2023 rappresenta un beneficio che mira a fornire uno sconto sulla tassa dei rifiuti. Mentre esistono requisiti fissi in termini di reddito, alcuni dettagli potrebbero variare a seconda del Comune di residenza. Questa agevolazione è destinata a coloro che si trovano in condizioni di difficoltà economica.

Come funziona

Come accennato, il Bonus Tari costituisce una forma diretta di agevolazione per la tassa dei rifiuti. Non è necessario presentare domanda per accedere a questo beneficio, ma è importante soddisfare determinati requisiti specifici:

  • avere un ISEE fino a 8.265 euro (in caso di famiglie numerose, 20mila euro);
  • essere beneficiari del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza.

Il valore del Bonus Tari varia a livello comunale e dipende dalla propria città di residenza. Effettivamente, il Bonus Tari è differenziato in base al Comune, così come l’entità dell’importo: in alcuni casi copre interamente la tassa sui rifiuti, mentre in altri solo in parte. È anche possibile richiedere di rateizzare il pagamento della tassa (con un importo minimo di 100 euro) se si vive in particolari condizioni economiche disagiate. In particolare:

  • se l’importo addebitato supera del 30% il valore medio riferito alle fatture emesse nell’ultimo biennio;
  • per gli utenti che abbiano dichiarato di essere beneficiari del bonus sociale per luce, acqua e gas;
  • per gli utenti con condizioni economiche disagiate.

Importi Tari in Italia (più alta e più bassa)

Secondo una recente indagine condotta dalla Uil, negli ultimi 5 anni la Tari è aumentata in media del 7,7%. Nel 2022, il costo medio si attestava a 325 euro. Le città con la Tari più elevata sono Pisa (con una media di 519 euro per famiglia), Brindisi (518 euro) e Genova (489 euro). Al contrario, i costi più bassi si registrano a Belluno (169 euro), Novara (174 euro) e Ascoli Piceno (181 euro). Per quanto riguarda gli aumenti percentuali, i primi tre posti spettano a Potenza (+85,9%), Fermo (+57,3%) e Cosenza (+42,2%). Queste rilevazioni sono state effettuate dal Servizio Lavoro Coesione e Territorio della Uil nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)