Bonus Barriere Architettoniche: tutto quello che c’è da sapere

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Parlando delle detrazioni fiscali relative all’efficientamento energetico, alla ristrutturazione edilizia e a questioni simili, molti tecnici italiani e non solo spesso pensano immediatamente al Superbonus, un’agevolazione fiscale che purtroppo sta attraversando un periodo di incertezza.I decreti legge 11/2023, noto come “blocca cessioni,” e 104/2023, noto come “asset e investimenti,” non sembrano aver portato tranquillità al settore delle costruzioni, ma sembrano aver ulteriormente complicato la situazione delle detrazioni fiscali. Nonostante ciò, il Bonus Barriere Architettoniche 2023, grazie anche alla legge 38/2023, rimane l’unico incentivo nel settore edilizio che consente ai contribuenti di ottenere sconti diretti sul costo dei lavori e la possibilità di cedere il credito d’imposta. Questo bonus è destinato a interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti e comprende una vasta gamma di lavori, tra cui la sostituzione delle finiture, l’adeguamento degli impianti tecnologici, la ristrutturazione di scale e l’installazione di ascensori, oltre a molti altri interventi.

Numeri del bonus

Il Bonus Barriere Architettoniche offre una detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute per interventi di eliminazione di barriere architettoniche. Questa detrazione è ripartita per gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo. L’importo complessivo su cui calcolare questa detrazione è basato sulla tipologia dell’edificio oggetto degli interventi:

  • 50.000 € per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti con accessi autonomi;
  • 40.000 € moltiplicati per il numero delle unità immobiliari plurifamiliari che vanno da un minimo di 2 a 8 unità;
  • 30.000 € moltiplicati per il numero delle unità immobiliari in edifici condominiali con più di 8 unità.

Nel caso di un edificio composto da 15 unità immobiliari, il limite massimo di spesa ammissibile per beneficiare della detrazione fiscale è fissato a 530.000 euro. Questa cifra è stata calcolata considerando la moltiplicazione di 40.000 euro per otto unità (per un totale di 320.000 euro) e 30.000 euro per sette unità (per un totale di 210.000 euro). Tuttavia, se l’intervento coinvolge un edificio condominiale, ogni condomino ha la possibilità di calcolare la detrazione fiscale in base alla spesa a lui assegnata, in proporzione ai millesimi di proprietà o seguendo i criteri stabiliti dall’articolo 1123 e seguenti del Codice Civile. Questo potrebbe consentire ai condomini di ottenere un importo superiore rispetto a quanto spetterebbe loro per l’unità immobiliare singola di loro proprietà.

Chi ne può beneficiare?

È possibile usufruire della detrazione fino al 31 dicembre 2025 nella misura del 75% e possono beneficiarie del bonus barriere architettoniche i seguenti soggetti:

  • persone fisiche;
  • esercenti;
  • professionisti;
  • enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • società semplici;
  • associazioni tra professionisti;
  • soggetti con reddito d’impresa.

Interventi ammessi

Il Bonus Barriere Architettoniche 2023, oltre a includere gli interventi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, copre anche una vasta gamma di lavori mirati a migliorare l’accessibilità degli edifici. Questi lavori possono essere eseguiti sia sulle parti comuni degli edifici che sulle singole unità immobiliari e possono essere suddivisi in diverse categorie, tra cui:

  • sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
  • rifacimento o adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
  • rifacimento di scale ed ascensori;
  • rampe interne ed esterne agli edifici, servoscala o piattaforme elevatrici;
  • spese relative allo smaltimento e alla bonifica degli impianti.

In pratica, la detrazione del Bonus Barriere Architettoniche è concessa a condizione che gli interventi siano specificamente finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. È importante notare che tali interventi devono essere conformi ai requisiti stabiliti nel Regolamento del Ministero dei Lavori Pubblici del 1989, numero 236, che riguarda l’accessibilità degli edifici. Esaminando l’articolo 4 di questo regolamento del 1989/236, vengono definiti i criteri di progettazione e accessibilità da seguire al fine di superare ed eliminare le barriere architettoniche. All’interno di questo articolo, sono specificati vari dettagli e requisiti che devono essere rispettati per garantire l’accessibilità degli edifici:

  • porte: devono essere facili da manovrare per consentire un transito agevole, anche per le persone su sedie a rotelle;
  • pavimenti: specialmente nelle parti comuni e di uso pubblico, devono essere orizzontali e privi di scivolosità;
  • infissi esterni: porte, finestre e porte-finestre, devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con limitate capacità motorie o sensoriali;
  • servizi igienici: devono garantire una manovra agevole delle sedie a rotelle e includere campanelli di emergenza;
  • cucine: devono prevedere spazi vuoti sotto i principali apparecchi e il piano di lavoro per consentire l’avvicinamento di sedie a rotelle.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)