Approvate assunzioni nella scuola italiana

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Posizioni ricercate

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha annunciato l’approvazione di un significativo numero di assunzioni a tempo indeterminato nel sistema nazionale d’istruzione e formazione. Questa misura mira a ridurre il precariato e garantire una maggiore stabilità nel settore scolastico.

Il dettaglio delle assunzioni comprende:

  • 52 unità di personale educativo
  • 50.807 unità di personale docente
  • 419 unità di insegnanti di religione cattolica
  • 10.913 unità di personale A.T.A. (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario)
  • 280 unità di dirigenti scolastici

Il MIUR ha sottolineato che queste assunzioni riguarderanno esclusivamente i posti vacanti e disponibili nelle scuole italiane. Tuttavia, l’iniziativa non si ferma qui: si prevede l’aggiunta di ulteriori 30.000 posti tramite il prossimo concorso PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), programmato per settembre. L’obiettivo finale è raggiungere il totale di 70.000 posti a tempo indeterminato.

Nuovi insegnanti per nuove generazioni

Il MIUR ha sottolineato che queste assunzioni riguarderanno esclusivamente i posti vacanti e disponibili nelle scuole italiane. Tuttavia, l’iniziativa non si ferma qui: si prevede l’aggiunta di ulteriori 30.000 posti tramite il prossimo concorso PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), programmato per settembre.
L’obiettivo finale è raggiungere il totale di 70.000 posti a tempo indeterminato.
Nel frattempo, il Ministro dell’Istruzione Valditara ha annunciato la firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado. Questa riforma era attesa da oltre un anno ed è stata oggetto di un serrato confronto con la Commissione europea e in piena collaborazione con il Ministero dell’Università.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro Valditara, il decreto consentirà di avviare i percorsi universitari già nel prossimo anno accademico, offrendo agli aspiranti insegnanti la possibilità di acquisire almeno 60 CFU (Crediti Formativi Universitari) nel percorso standard di formazione. Inoltre, coloro che hanno già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici o che hanno conseguito 24 CFU/CFA (Crediti Formativi Accademici) secondo il precedente ordinamento, potranno seguire percorsi formativi di 30 o 36 crediti.

Questa serie di provvedimenti è vista come un passo importante per il sistema d’istruzione italiano, mirante a migliorare la funzionalità delle scuole e a fornire una solida base di insegnanti qualificati per le nuove generazioni.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)