Opzione Donna e Pensioni: possibili novità

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Si riapre il discorso sulla pensione anticipata “Opzione Donna”. Il Ministro del lavoro Marina Calderone aveva più volte annunciato modifiche dopo che la legge di bilancio 197 2022 ne ha ristretto pesantemente i requisiti di accesso.
Erano inoltre state annunciate alcune bozze di modifica e proiezioni di spesa al vaglio del Ministero dell’economia.
Il Documento di economia e finanza del mese di marzo non ha però evidenziato alcuna risorsa a disposizione per il capitolo pensioni, ma sembra che il Ministro del lavoro stia chiedendo l’inserimento di modifiche sul tema del regime Opzione donna. Ricordiamo di seguito i principali aspetti della disciplina.

Opzione donna: requisiti attuali

L’Opzione Donna è in vigore in forma sperimentale dal 2004 e permetteva l’uscita dal lavoro a 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome, con un requisito contributivo di 35 anni. L’assegno pensionistico è calcolato con sistema interamente contributivo. Il regime attualmente prevede invece una platea molto ristretta che riguarda solo lavoratrici che, al momento della domanda, hanno seguenti requisiti:

  • sono licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero

  • hanno disabilità pari o oltre il 74%

  • assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con handicap in situazione di gravità ex legge 104 1992 I requisiti di età e di contributi versati raggiunti entro il 31 dicembre 2022 sono così modificati:

  • età minima 60 anni, sia per le lavoratrici dipendenti che per le lavoratrici autonome

  • anticipo di 1 anno per ogni figlio, entro un massimo di due

  • 58 anni per chi ha avuto due o più figli e per le disoccupate

Come potrebbe essere l’opzione donna in futuro?

Il ministro Calderone ha annunciato a gennaio l’apertura di un confronto con le associazioni rappresentative delle lavoratrici per apportare il prima possibile dei delle modifiche meno penalizzanti al sistema. Tra le ipotesi di riforma possibile di Opzione Donna si è parlato di:

  • una proroga delle possibilità di uscita ad aprile o a luglio 2023 ancora con i requisiti precedenti (uscite con 35 anni di versamenti e 58 anni d’età per le dipendenti 59 per le “autonome”)
  • la possibilità di uscita a 59 anni per tutte le lavoratrici, a a 58 anni per le categorie svantaggiate previste dall’ultima riforma (caregiver, invalidi civili e “licenziate”.)
  • eliminazione del requisito del numero di figli per l’abbassamento dell’età.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)