Carburanti sintetici: cosa sono e come vengono prodotti
L’intesa raggiunta tra la Commissione Europea e la Germania è finalizzata a consentire che anche dopo il 2035 i motori termici possano essere venduti a condizione che utilizzino solo ed esclusivamente e-fuel, ovvero carburanti sintetici a impatto zero al posto di quelli tradizionali.
Gli e-fuel sono destinati ad alimentare in un futuro molto prossimo - si parla del 2026 - anche le monoposto della Formula 1 all’insegna della neutralità climatica.
Come vengono prodotti gli e-fuels?
Il nome completo dei carburanti sintetici è Electrofuels e deriva dal fatto che essi vengono prodotti attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua - attraverso l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili - al fine di ottenere idrogeno.
L’idrogeno viene poi miscelato con la CO2 estratta dall’aria, consentendo di realizzare un combustibile liquido adatto ad essere bruciato dentro i motori a scoppio e che può essere distribuito alla clientela attraverso le infrastrutture già esistenti.
Tuttavia, anche il consumo di e-fuels produce CO2, che, però, dal punto di vista della neutralità climatica, viene compensato da quello che deve essere catturato e usato per la loro produzione.
Inoltre, alcuni studi hanno indicato che gli e-fuels consentono di eliminare le emissioni di particolato, un inquinante che avvelena l’aria di molti dei grandi centri urbani.
La produzione dei carburanti sintetici al momento è ancora molto costosa e limitata, e ha un forte impatto sul fabbisogno idrico. Per ottenere un litro di questo carburante sono necessari circa due litri di acqua. E per ora il suo costo finale, secondo alcuni studi tecnici, arriverebbe fino a 10 euro. Un ostacolo che potrebbe però essere risolto, secondo i sostenitori di questa tecnologia, grazie ad economie di scala.
I carburanti sintetici non sono quindi ancora disponibili nei distributori stradali e anche gli stabilimenti produttivi sono appena 18 in tutto il mondo, impianti sperimentali compresi.
Gli e-fuel salveranno il motore a combustione interna?
La risposta teorica è si, quella pratica è difficilmente.
Bisogna considerare, infatti, che l’industria dell’auto sviluppa i piani industriali con largo anticipo e la maggior parte dei costruttori hanno annunciato ufficialmente che il motore a scoppio sarà abbandonato ben prima del 2035.
Non sarebbe sostenibile investire contemporaneamente sia nello sviluppo della tecnologia per le auto elettriche (motori e batterie) quanto in quella dei motori tradizionali.
Sono molti infatti i costruttori che si stanno muovendo per abbandonare benzina e diesel passando all’elettrico puro, spesso ponendosi come obiettivo quello di effettuare la transizione ben prima del 2035.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)