Euro digitale dal 2026: il nuovo obiettivo della BCE

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La Banca Centrale Europea sta cercando di diminuire i tempi per portare a termine un suo grande piano:uno strumento da affiancare al contante senza sostituirlo: “l’Euro Digitale”.

Questo si è evinto dal discorso pronunciato dal Presidente della BCE Christine Lagarde nel corso di una conferenza dove si è affermato che l’Europa sta iniziando a procedere “verso un quadro legislativo che prevede e consente un euro digitale per cittadini e imprese” con un suo possibile ingresso e ruolo attivo a fine 2026.

La “Criptovaluta di Stato”

La Commissione Europea nel luglio 2021, aveva avviato una fase di analisi di questo progetto e proporrà entro giugno 2023 una proposta di legge per sostenere quella che viene anche chiamata “Criptovaluta di Stato”. L’euro digitale consiste in una moneta elettronica emessa dalla BCE e dalle banche nazionali dell’eurozona, fruibile da tutti i cittadini e imprese con l’intento di affiancarla al contante, ancorando così i due metodi con una parità uno a uno. Questo non è un progetto a sé stante, confinato al dominio dei pagamenti. È piuttosto un’iniziativa inter politica e europea che ha il potenziale di influenzare la società nel suo insieme.

I tre sviluppi del contante digitale.

A tal proposito nel corso della conferenza si sono voluti evidenziare i tre sviluppi del contante digitale. In primis le persone pagano “sempre più digitalmente invece di usufruire di contanti”. “Noi continueremo a fornire denaro contante, ma se viene utilizzato sempre meno per i pagamenti - ha precisato la BCE - il denaro pubblico potrebbe alla fine perdere il suo ruolo di ancoraggio monetario per il modello ibrido, minacciando la sua funzione chiave nel garantire la fiducia nei pagamenti, con implicazioni per l’economia”. Poi la nascita di nuovi tipi di risorse digitali, ad esempio le criptovalute come Bitcoin, considerate da Lagarde “varianti senza supporto e troppo volatili per fungere da mezzo di pagamento”, potrebbe nutrire “instabilità e confusione tra i cittadini su cosa sia denaro e cosa non lo sia”.

L’ingresso delle Big Tech

L’ingresso delle Big Tech (Google, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft) nei pagamenti potrebbe “aumentare il rischio di dominio del mercato e di dipendenza dalle tecnologie di pagamento estere, con conseguenze per l’autonomia strategica dell’Europa“. Per rendere questo progetto digitale fattibile e sostenibile, occorre collocarlo in un solido quadro giuridico. Importanti aspetti evidenziati dal presidente della BCE sono stati la Privacy e lo stato del corso legale. Sul primo è stato detto che l’euro digitale “deve essere progettato in modo da soddisfare le aspettative sulla privacy delle persone”.

“Stiamo valutando - ha precisato Lagarde - se questo possa replicare alcune caratteristiche simili ai contanti e consentire una maggiore privacy per i pagamenti di basso valore e rischio, compresi quelli offline”. Il corso legale dell’euro digitale deve essere uguale a quello del contante. “L’effetto collaterale positivo di questo corso - ha evidenziato la BCE - può essere quello di facilitare gli effetti di rete, consentendo al cittadino di avere la possibilità di pagare ovunque e accedere facilmente all’euro digitale”. Diversi sono i pro di questo progetto europeo, tra questi abbiamo che l’emissione dell’euro digitale “aumenterebbe” la fiducia delle persone sulla base per la quale “un euro è un euro”, consentendo loro di convertire ugualmente la moneta digitale privata in moneta digitale della banca centrale. Le piccole e medie imprese e gli esercizi commerciali avrebbero un’ulteriore modalità per ricevere i pagamenti dai clienti che possono effettuarli in modo veloce e sicuro. In questo modo le commissioni previste, quando si effettuano pagamenti elettronici, si potrebbero abbattere o eliminare facendo diventare così la moneta uguale al contante, un mezzo di pagamento a “basso costo”. Inoltre, siccome è stato dichiarato che l’euro digitale sia un metodo con cui pagare e non investire, gestito da intermediari sorvegliati, non dovrebbe avere conseguenze negative nel campo finanziario.

Ciò è stato messo in chiaro perché tra i differenti contro si dice che proprio la stabilità del settore delle finanze avrebbe delle ripercussioni a causa di una mancanza di una mediazione con le banche e di un sistema senza regole per la liquidità e senza costi di transazioni. Per ovviare a quest’ultimo problema, per ora, la BCE ha dichiarato che la loro moneta digitale avrà dei limiti come probabilmente la possibilità di fissare un limite di tremila euro di depositi. Il percorso Euro Digitale è ancora lungo, ma durante questi anni ci saranno numerosi aggiornamenti.

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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)