La Russia ci ha tagliato le forniture di gas
Lo ha annunciato ENI dopo aver ricevuto una comunicazione relativa alla limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all’approvvigionamento gas verso l’Italia. ENI non smetterà di monitorare l’evoluzione della situazione e comunicherà eventuali cambiamenti. Lo si legge sulla piattaforma di informazioni privilegiate (PIP) per il monitoraggio Remit del Gestore dei mercati energetici.
Un portavoce Eni , interpellato dall’ANSA, «conferma che Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate».
Germania già colpita dal taglio
Alla Germania è già stata effettuata una consistente riduzione del -40%. L’azienda energetica russa Gazproma ha comunicato che ridurrà del 40% il gas che giornalmente invierà alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Questa riduzione è dovuta a causa delle sanzioni alla Russia e Gazprom non è in grado di riparare le attrezzature e farne manutenzione. Ne hanno subìto le conseguenze i mercati europei: il prezzo del gas si è alzato repentinamente a 98,5 euro al megawattora, dopo aver superato quota 100 euro. Secondo il vicecancelliere tedesco Robert Habeck questo taglio equivale ad una punizione ed una reazione alle sanzioni occidentali e non per una decisione tecnica. Sempre Habeck afferma che in Germania non vi sono problemi di approvvigionamento e che i fornitori sono sempre riusciti a reperire il gas da altre fonti.
Fabbisogno europeo
Il nostro continente ha un bisogno di gas metano per 399 miliardi di metri cubi annui. I Paesi con la più alta necessità sono Germania, Italia e Olanda. Il nostro paese ha un fabbisogno di circa 71 miliardi di metri cubi all’anno ed il 45% delle importazioni di gas in Italia provengono dalla Russia. Il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani comunica che, in relazione alle notizie di riduzione delle forniture di gas, attualmente l’andamento dei flussi di gas è costantemente monitorato in collaborazione con gli operatori che al momento non rilevano criticità. Anche la Commissione europea ha fatto sapere che non ci sono allarmi al momento. Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, ha comunicato che non ci sono alcune indicazioni al momento di rischi sulle forniture energetiche. Ha aggiunto poi che, rispetto agli stoccaggi di gas «sono oltre il 50%, oggi a circa il 52-53%, che è anche sopra al punto al quale eravamo l’anno scorso in questo momento». Quindi per l’inverno «i preparativi sono in corso, questo monitoraggio molto attento è in corso e c’è uno sforzo molto più ampio su cui stiamo lavorando per diversificare e cambiare la nostre forniture e fonti di energia». Dopo le forniture ridotte ieri da Gazprom alla Germania «continuiamo a monitorare la questione molto attentamente e rimaniamo in contatto con le autorità tedesche», ha aggiunto, «serve solo a ribadire» l’importanza del piano Repower Eu.
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Scritto dal Team Editoriale di Auxilia (GISDATA)